Fonte: il fatto quotidiano
estratto dell’articolo di Lorenzo Giarelli per “il Fatto Quotidiano” 6 aprile 2018
Tre settimane fa, parlando al Fatto, era stato chiaro: “Il Pd esca dall’ angolo, superi Renzi e sostenga un governo monocolore dei 5 Stelle”. […]
Oggi Massimo Cacciari, filosofo, tre volte sindaco di Venezia, si trova di fronte lo stesso immobilismo di allora […]
“Non potendo giocare la partita, Renzi ha deciso di tenersi il pallone, come uno che ha la gamba rotta e preferisce che anche gli altri non giochino”.
[…] “In questo momento il Pd è un problema per il Paese […] Dal suo punto di vista, la tattica di Renzi non si può dire sia stata un errore: adesso prenda un pezzo del Pd e si faccia il suo En Marche!, e gli altri cerchino di ricostruire un percorso di sinistra”.
È troppo tardi per salvare il partito?
“Il Pd è un equivoco da sempre e spero che l’assemblea ne sancisca il fallimento definitivo. Non ha una classe dirigente, Renzi si è imposto sulle macerie altrui senza avere alcun feeling con le anime del partito. Dopodiché si è andati avanti con una colossale sequela di errori, dal referendum alla gestione del rapporto coi sindacati, fino all’ultima campagna elettorale, condotta in maniera demenziale.
I risultati sono stati molto duri. Potevano cambiare con una campagna elettorale diversa?
Se Renzi avesse indicato Paolo Gentiloni come premier e avesse gestito meglio le candidature, escludendo per esempio Maria Elena Boschi, il Pd avrebbe preso un 2 o 3 per cento in più.
Aveva ragione Napolitano quando parlava di “auto -esaltazione”: possibile non si rendessero conto che nessuno gli andava dietro?
Però quasi nessuno all’interno del partito sta alzando la voce. Persone come Gianni Cuperlo, Andrea Orlando o in precedenza Fabrizio Barca avrebbero le capacità, ma non sono mai riusciti a emergere con nettezza prima e adesso non hanno il coraggio o la volontà politica, forse perché sanno di non avere i numeri per farlo.
Le primarie sono ancora uno strumento valido?
Per carità, basta con le primarie. […]
Se il Pd non torna indietro, ci sono altri governi possibili?
[…] I 5 Stelle non accetteranno mai di stare con Berlusconi, ma potrebbero farsi andar bene una parte sbiadita di Forza Italia. […]