Fonte: Radio Capital
da Circo Massimo – Radio Capital intervista a Massimo Cacciari 22 maggio 2018
L’Italia laboratorio per l’Europa. Secondo Massimo Cacciari, il governo gialloverde sarà un banco di prova anche per Bruxelles: “Se le politiche europee, soprattutto quelle economiche, continueranno ad essere quelle del post crisi, prepariamoci ad avere Salvini e Le Pen dappertutto. Come sta già avvenendo”, dice il professore a Circo Massimo, su Radio Capital, pur specificando che “il M5S non ha nulla a che vedere, strategicamente e culturalmente, con la Lega e con Le Pen.
IL PALAZZO DELLA COMMISSIONE EUROPEA A BRUXELLES
Quindi il governo non è lepenista, e Salvini lo sa benissimo: i suoi toni lepenisti si attenueranno in corso d’opera”. Ma adesso siamo all’inizio dell’opera, alla scelta del premier: l’ex sindaco di Venezia prima critica Di Maio e Salvini (“Forze politiche che da anni blaterano di primi ministri non eletti e poi scelgono Conte… ci vuole faccia tosta”) poi si augura che Conte “non sia un semplice passacarte: se fosse così, spero in un intervento di Mattarella. Mi auguro che il presidente, parlando con il professor Conte, abbia modo di verificare la sua autonomia e le sue idee. Altrimenti sarebbe peggio che con i governi tecnici precedenti, che – almeno nel caso di Monti – avevano un’investitura diretta del presidente della Repubblica”.
La durata del governo dipende, per Cacciari, proprio dal premier in pectore: “Se Conte e la squadra di ministri ragionano e correggono le tendenze dei programmi, c’è un governo che può durare. Ma bisogna vedere anche come si comporterà l’Europa. E dipenderà molto dalle opposizioni”, dice Cacciari, che definisce “pericoloso quello che faranno e non quello che è scritto nel contratto, che non conta niente essendo evidentemente un programma elettorale e non di governo”.
Il professore crede, però, che “fintanto che non si costruirà una proposta alternativa valida, è chiaro che Salvini e Di Maio continueranno a prendere voti. Se dall’altra parte ci sono il PD e Berlusconi, cosa deve fare l’elettore dei 5 stelle? Continuerà a votare 5 stelle”. Il PD, appunto: Cacciari lo fotografa “in una situazione di totale confusione. Hanno rimandato ancora una volta la decisione sulla leadership e vanno avanti con i reggenti. Continuano a non avere idee”.
A questo punto, l’opposizione rischia di essere il Quirinale? “Mutatis mutandis va così da sette-otto anni”, dice il filosofo, “Ci si rivolge sempre al colle, come accadeva con Napolitano. Ed è evidente che il nome di Conte e la lista dei ministri viene fuori da qualche contrattazione con qualche settore del Quirinale”.
“In assenza di un’opposizione vera”, conclude Cacciari, “potrebbero essere le contraddizioni fra M5S e Lega a condurre al collasso di questo governo. E la contraddizione più grande, di cui pochi parlano, è sulle opere pubbliche finanziate. Cosa fanno? Ci sono miliardi di euro stanziati, non sono i miliardi del reddito di cittadinanza. Lì possono andare in rotta di collisione. Oltre che sull’immigrazione: se i 5 stelle seguissero la posizione di Salvini, ci sarebbe una frana di parte del loro elettorato proveniente da sinistra.”