Buongiorno Europa
All’Italia 208 miliardi. 82 di sussidi. 126 di prestiti. Serviranno a riforme davvero strutturali: digitale, transizione ecologica, sanità, formazione, infrastrutture. I giornali della destra spiegano che ha vinto l’Olanda. Più o meno come nella finale dei mondiali del ‘74.
Buona giornata (Gianni Cuperlo)
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Imbarazzo a “Repubblica”: il trionfo delle avversative.
Il primo fatto incontrovertibile è l’accordo sul Recovery Fund. Il secondo è che adesso Conte è più forte. Il resto non è noia, ma l’imbarazzo di Repubblica. Come spiegare d’altronde che lo stesso articolo di Andrea Bonanni ha due titoli: in prima pagina, in piccolo, “Merkel e Conte battono Rutte”, ma all’interno a caratteri cubitali “Vince l’asse tra Berlino e Parigi”, che è lo stesso titolo d’altra parte dell’edizione digitale. Un imbarazzo palpabile ovunque nel giornale: “Conte canta vittoria ma Zingaretti chiede il MES”, “Pronta l’intesa però è previsto un freno”, “L’Italia è la grande beneficiaria dell’accordo. Ma a prezzo di una significativa limitazione di sovranità”, 208 miliardi di euro sono soltanto “un buon risultato”, insomma poteva (e doveva?) andar meglio. Anzi, a dirla tutta, sarebbe Sanchez il vero interlocutore di Merkel e Macron, e Conte solo uno di passaggio. Immagino la stizza nel preparare il giornale.
Fateci caso, è davvero il trionfo delle avversative: ma, però, tuttavia. L’imbarazzo è nel fatto che adesso Conte è più forte e, come ammettono obtorto collo gli stessi giornalisti, sarà difficile scalzarlo da lì. Sia per la eventuale destra che, a Palazzo Chigi, non potrebbe pigiare sull’acceleratore populista e antieuro, ma sarebbe costretta a lavorare di concerto con Bruxelles – sia per i campioni proposti dal mondo delle imprese come Draghi, che adesso trovano oggettivamente la strada per la poltrona da premier in forte salita. Tranquilli, comunque, fate passare appena poche ore e ricomincerà il coro sulla inadeguatezza del premier, del governo e della maggioranza dinanzi ai bisogni del Paese. La solita solfa di Lor Signori, tanto più ora che i soldi ci sono davvero.
