Breve analisi del voto in Germania e risultati

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Flavia Perina

di Flavia Perina – 25 settembre 2017

Breve analisi del voto in Germania. In politica il vuoto non esiste e quando si apre un vuoto non resta vuoto a lungo. Quindi può succedere persino che una giovane lesbica ex manager di Goldman Sachs, Allianz e Bank of China, convivente con una srilankese, con seconda residenza in Svizzera e due figli adottivi, si proponga come leader di un partito anti-mondialista, xenofobo, nazionalista e difensore della famiglia tradizionale, e la gente le creda e la voti e prenda molti seggi. .

 #Germania #RISULTATI (1) 

La #CDU di Angela Merkel ha ottenuto il 26.8% dei voti, mentre i suoi alleati storici bavaresi della #CSU hanno invece ottenuto il 6.2% dei voti, l’#Union ha cosi totalizzato il 33% pari ad oltre 15 milioni di voti.
I socialdemocratici dell’#SPD hanno invece riscosso il 20.5%, con 9,538,367 voti.
La destra sovranista ed euroscettica del partito #AfD è stata scelta da quasi 6 milioni di tedeschi totalizzando il 12.6% e guadagnandosi la terza piazza.
I Liberali dell’#FDP rientrano in parlamento avendo ottenuto il 10.7% (4,997,178 di preferenze), la sinistra di #DieLinke guadagnano il consenso del 9.2% degli elettori con oltre 4 milioni di voti, poco più dei #Verdi (#Grune) al 8.9%.

#DIFFERENZE RISPETTO AL 2013
I veri sconfitti in termini di voti persi rispetto alle precedenti elezioni sono la CDU e gli alleati della CSU, che perdono insieme l’8.6% di voti.
In calo, dai connotati storici, anche l’SPD che perde oltre 5 punti percentuali e fa registrare il peggior risultato dal 1945.
A beneficiare di questi voti persi sono stati i due partiti esclusi nel 2013: l’ FDP ha infatti guadagnato 6 punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni, mentre AfD addirittura 7.9%.
Stabili ma in leggero bilancio positivo invece DieLinke e Grune.

#PARLAMENTO
Sarà il parlamento più numeroso della storia tedesca, saranno 709 infatti i membri che ne faranno parte.
Ricordiamo infatti che il numero dei parlamentari in Germania è variabile in quanto la legge elettorale consente parlamentari extra al fine di garantire la proporzionalità, dato il sistema elettorale misto.
Il gruppo più numeroso sarà quello dell’Unione (CDU + CSU) con 246 seggi, che perde però 65 parlamentari rispetto all’assemblea uscente, seguito dai socialdemocratici con 153 scranni (-40 rispetto al 2013)
Spazio poi, per la prima volta nella storia del partito, ai membri di AfD che occuperanno 94 posti nel nuovo bundestag.
80 saranno poi i rappresentanti di FDP, 69 per la sinistra (DieLinke) e 67 per i Verdi (grune).

#AFFLUENZA
Altissima l’affluenza di questa tornata elettorale: 76.2%.
La più alta dal 1998.
+4.7 su quella del 2013, +5.4% rispetto a quella del 2009.

#CITTA‘ e #LAND
Nella #Capitale la CDU ha totalizzato il 24.7% delle preferenze, seguita dall’SPD al 21%.
Ottimi risultati a Berlino per DieLinke al 20.2% e per i Verdi al 12.4%.
AfD ottiene l’11.4% tra i berlinesi, mentre FDP solamente il 5.6%.
Nel sud del paese in #Baviera, roccaforte della CSU, questi ultimi hanno totalizzato il 44.2% dei consensi, 18.1% per i socialdemocratici, 10.5% per AfD e 9% per i verdi.
6.5% per i liberali di FDP e 5.2 per DieLinke.
Vince invece l’SPD a #Brema, dove ottiene il 31.7%, e dove la CDU non sfigura col 24.5%.
12% per la sinistra, 10.1% per i verdi e 9.4% per AfD. Ultimi FDP con 9.2%.
In #Sassonia è stato duello a due fra la CDU e AfD, con i primi che l’hanno spuntata ottenendo il 30.6% contro il 25.4% totalizzato dal partito di destra

(1) dalla pagina fb di Manuela Sorrenti

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