Fonte: Lucia Del Grosso
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di Lucia Del Grosso – 13 maggio 2017
LA BOSCHI, LA SERRACCHIANI E L’INCAPACITA’ AL POTERE
Tanto per soffermarci sui casi degli ultimi giorni la Boschi e la Serracchiani sono la prova provata che in Italia le elezioni sono state vinte dal Partito degli Incapaci che pertanto governa il Paese e la maggioranza delle Regioni.
La Boschi è addirittura fiera di questa appartenenza e ritira tutta orgogliosa e per niente imbarazzata il Tapiro, che è il premio che spetta a chi eccelle nel casinismo politico.
Sarebbe bastato che si fosse fatta i fatti suoi di ministro delle riforme (tra le cui competenze non c’è la compravendita di banche, e meno che mai di quelle dei parenti) e avesse lasciato fare a Delrio, deputato anche a risolvere le crisi aziendali con sensibili riflessi sui territori, che ci stava appunto pensando. Non sarebbe incorsa in conflitto di interesse e non avrebbe dovuto mentire in Parlamento con tutto quello che consegue. Incapace numero 1.
Incapace numero 2: la Serracchiani si è fatta fregare la sua intelligente dichiarazione da Forza Nuova, niente meno, che l’ha scelta come faccia di una campagna social xenofoba, con tanto di pernacchia, della serie: “Ah, visto che ci siete arrivati pure voi?“. Un capolavoro.
Qui non mi interessa soffermarmi sulla (in)cultura che fa da sfondo a quella frase scema, cioè l’immigrato visto come uomo di serie B, debitore della carità di chi lo accoglie e quindi marchiato di doppia infamità in caso di delinquenza. E’ roba di destra, ma si sa che il PD è ormai intriso dei valori dell’altra parte del campo politico, anzi ne è parte integrante. Mi interessa sottolineare il ridicolo.
Poi sono curiosa di vedere come se la caverà la Serracchiani quando il PD giocherà alle elezioni la carta della contrapposizione responsabili/populisti e Forza Nuova lancerà lo slogan: “Serracchiani, una di noi“.
Ma se oggi ce la prendiamo con la Boschi e la Serracchiani per l’inconsistenza politica, chiediamoci pure da quando data questa asinaggine.
Come sempre nei processi storici non c’è anno, mese, giorno e ora X. Ma un momento in cui c’è stata un’accelerazione sì. E quel momento è stato il Lingotto, quando con la nascita del partito liquido, destrutturato e quindi incapace di produrre intelligenze, sono state poste anche le premesse della liquidità dei cervelli del partito.
E il capo teorico più estremista di questa brillante strategia fu Veltroni su mandato di Repubblica (che oggi fa strigliare la Serracchiani da Giannini), tanto per parlare di geni. Ho detto più estremista, non il solo.
Tenetelo presente, compagni che vagheggiate un ritorno al centrosinistra derenzizzato: Renzi è l’effetto, non la causa dello sfacelo della sinistra italiana, che risale a molto prime e prima rileggeremo quelle pagine di storia e meglio sarà.
La stupidità politica della Boschi e della Serracchiani è ereditaria.