di Alfredo Morganti – 13 maggio 2016
Lei voterà a favore [al referendum]?
«Certo, rischiamo di finire nella spazzatura della destra europea. Vogliamo darci altre martellate sulle cosce? È una pazzia».
Sono parole di Sergio Staino, oggi, sul Corriere. Credo sia sbagliato commentarle come se parlasse un teorico della sinistra o un dirigente di lungo corso. Staino non è nulla di ciò. È un bravo disegnatore, ha raffigurato o tentato di raffigurare l’anima della sinistra attraverso le sue vignette o le sue storie, e adesso si scopre fustigatore politico. Le commento, dunque, solo per quel che esprimono in se stesse. Secondo Staino si deve votare ‘sì’ per “non finire nella spazzatura della destra europea”. Ossia, si deve modificare la Costituzione perché questa Costituzione ci porterebbe nelle braccia della destra europea. E dunque, ne deduco, essa è fatta in modo tale da agevolare la scalata lepenista anche in Italia. Ma è così?
Davvero Staino crede che il combinato disposto (Italicum + riforma costituzionale) che assegna tutto il potere della sola Camera (l’unica che dà la fiducia al Governo) a un solo partito e/o coalizione ci garantirebbe rispetto alle involuzioni antidemocratiche? Ma davvero la vecchia Costituzione era una sorta di grimaldello della destra mentre la nuova no? Ma ve lo immaginate Matteo Salvini che vince le elezioni disponendo del 55% dei seggi (e dell’immenso potere consentito dal premio di maggioranza)? O anche Di Maio, perché no. Ma davvero per difenderci dai fascisti, dai lepenisti, dai grillini è necessario rafforzare comando ed esecutivo, trasformando la Camera in un ‘bivacco’ di nominati e fedeli, e il Senato in un dopolavoro che si occupa di leggi costituzionali? Possibile che per salvaguardare il Paese dalla ‘spazzatura della destra europea’ sia indispensabile consegnarci mani e piedi al potere dell’esecutivo e al comando dall’alto, verticalizzando il rapporto tra Capo e Popolo (oggi Renzi ha detto: vedremo con chi sta il popolo!), e non invece ampliando la rappresentanza, riavvicinando le istituzioni ai cittadini, rafforzando i contrappesi, democratizzando in sostanza la democrazia?
Ma forse bisognerebbe dire che anche Staino è figlio di quella sinistra che pure lui critica aspramente e che andrebbe dunque (a sentir lui) rottamata e cancellata dal mondo. Se fossi renziano dovrei dire, allora, che la rottamazione dovrebbe riguardare anche i vecchi vignettisti, Staino compreso. Ma non lo sono, e con il dovuto rispetto invece, sono qui a commentare anche queste parole stizzite e piene di livore di un vignettista e storyteller di lungo corso come Bobo.
(PS Che non amo granché gli storyteller in politica l’ho già detto? E che preferirei, invece, grandi dirigenti?)