Bersani: “Basta general contractors e tutto a gara europea”

per Gabriella
Autore originale del testo: di Pier Luigi Bersani
Url fonte: http://www.ilcampodelleidee.it/doc/26/bersani-investimenti-produzione-e-lavoro-in-europa-lora-dellindustrial-compact.htm

di Pier Luigi Bersani 09 luglio 2014

Lo dimostrano i fatti. “Per due volte, facendo il ministro, revocai tre mega concessioni ai General Contractors per l’Alta Velocità mandando tutto a gara. Per due volte e non senza il ricorso ai magistrati amministrativi, la coppia Berlusconi-Lunardi ripristinò le concessioni”.

Da diverse settimane attorno alla vicenda del Mose si sta determinando una inondazione di riflessioni, di analisi e di denunce a proposito di corruzione, di sistemi di appalto, di controlli e così via. Indignazione generale e discussione sull’uovo e la gallina (se sia questione di ladri o questione di regole). In questo diluvio di argomenti non ho letto un rigo né ascoltato una sola parola su una vicenda che, almeno con il senno di poi, qualche spunto utile potrebbe darlo.
Per due volte, facendo il ministro, revocai tre mega concessioni ai General Contractors per l’Alta Velocità mandando tutto a gara. Per due volte e non senza il ricorso ai magistrati amministrativi, la coppia Berlusconi-Lunardi ripristinò le concessioni.
La vicenda la si può ricostruire dalla documentazione qui allegata. Non dirò delle pressioni che il ministro dovette reggere. Si possono ben immaginare. Meno immaginabile è l’eloquente silenzio di cui la sua operazione fu circondata, se si eccettua la voce di singoli che potrei contare su una sola mano e il chiaro e favorevole pronunciamento dell’Antitrust del prof. Tesauro che fu a sua volta bellamente ignorato e silenziato.
I costi dell’operazione Alta Velocità sono a disposizione di tutti anche nel confronto con altre esperienze europee. Su questo esiste una abbondante letteratura. Sull’onda della loro vittoria i governi della destra ripresero con ogni energia i sistemi di concessione e la legge obiettivo e moltiplicarono i meccanismi derogatori a cominciare dalla Protezione Civile. Un gioco da ragazzi: complicare e rendere impraticabile l’ordinario per poter invocare lo straordinario; assecondare l’istinto familistico e negoziale così presente nel Paese; tenersi il potere e ribadire il comando della politica sull’economia ricavandone sudditanza e, all’occorrenza, qualche beneficio meno immateriale. Certo che il problema sono i ladri, e quindi i controlli. Ma esiste il peccato originale. Poiché non possiamo fare una norma che renda gli uomini tutti angeli o carabinieri, converrà occuparsi delle regole e non incoraggiare il latrocinio. A meno che non si ritenga sensato fare norme che incoraggino gli osti a dare da bere agli ubriachi.
Riprendendo l’ispirazione di allora facciamo una cosa semplice. Deroghe zero. Tutto a gara, niente senza gare. Gare secondo le norme europee e con procedure più semplici. Poche stazioni appaltanti, ragionevolmente controllabili.
So bene che questo significherebbe bloccare questo o quell’intervento per un po’ di tempo. Qualcuno mi dirà: potrebbe cadere un muro a Pompei, lo so. Ma di questo passo cascherà tutto e saremo i soli in Europa a non poter più fare un’opera pubblica.

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.