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L’analisi del giornalista Federico Rampini
Il giornalista di Repubblica torna ad accendere i riflettori sui mali e le malefatte della finanza e sui comportamenti non sempre virtuosi dei banchieri. Un libro che è più una guida per capire quel succede nel sistema del credito
Secondo l’analisi di Rampini, il 2015 verrà ricordato per uno shock a cui gli italiani non erano abituati né preparati. Alcune banche sono fallite. Piccole, ma non trascurabili e la protezione del risparmio è stata messa in dubbio. Un brivido di paura si è diffuso perfino tra i clienti di altre banche più grosse e più solide, perché nel frattempo entravano in vigore nuove regole, imposte dall’Europa, che comportano maggiori rischi per i risparmiatori. «C’è qualcuno che avrebbe potuto tutelare i nostri risparmi e che non l’ha fatto. Nella nostra Costituzione – a detto Rampini a Capalbio, commentando la crisi che ha investito le banche italiane – c’è scritto che il risparmio è un valore, ma la Banca d’Italia ha finito per tutelare il sistema bancario finendo in conflitto con i risparmiatori. Per salvare le banche si è finito per fregare i soldi di coloro che glieli avevano affidati. Per non parlare del mancato controllo svolto dalla Consob.»
In uno scenario del genere sono così venute alla luce storie tragiche: cittadini ingannati, titoli insicuri venduti agli sportelli bancari, obbligazioni travolte nei crac. In parallelo, brividi di paura sulla tenuta delle banche si sono manifestati anche in al- tre parti del mondo: in Cina e persino nell’insospettabile Germania. E a preoccuparci non ci sono solo le banche private, quelle dove abbiamo i conti correnti e i libretti di risparmio. Anche quelle che stanno molto al di sopra, le istituzioni che dovrebbero governare la moneta e l’economia, non offrono certezze.
La banca d’Italia? «In passato aveva una reputazione qualificata – ha detto il giornalista, precisando il suo pensiero -, era considerata un pensatoio formidabile ed è stata anche un’arma nella lotta alla P2, poi ha iniziato a vivere di rendita. Oggi è un pallido ricordo di quella che fu. In Europa non conta più come prima perché non ha capito quando stavano cambiando le regole del gioco.» «Nel caso del fallimento delle banche ha finito per vigilare a favore della solidità economica degli investimenti e quindi degli economisti, finendo per perdere di vista il sistema creditizio e quindi i correntisti.»
Insomma, con il suo libro Federico Rampini torna ad accendere i riflettori sui mali e le malefatte della finanza e sui comportamenti non sempre virtuosi dei banchieri. Un volume che vuole essere più che altro una guida per cercare di far comprendere ai più quel che sta succedendo nel sistema del credito. Un modo per essere meno sprovveduti e fragili di fronte agli shock finanziari e per imparare qualche regola di sopravvivenza, di autodifesa di fronte a quelli che da tutori possono trasformarsi improvvisamente in predatori del risparmio di una vita.