Anna Falcone: il primo allarme sociale in Italia non è certo l’uomo nero ma riguarda i diritti

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Anna Falcone
Fonte: ANSA

di Anna Falcone – 6 febbraio 2018 dichiarazione ANSA

“Il primo allarme sociale in Italia non è certo l'”uomo nero” ma riguarda i diritti scritti in Costituzione e sistematicamente sottratti negli ultimi governi, a partire dal primo governo Berlusconi: il lavoro, la scuola, la sanità pubblica, la casa, i servizi di assistenza. La sicurezza sta nel godimento dei diritti, non nella criminalizzazione degli immigrati, senza i quali la nostra economia, le nostre famiglie, il nostro sistema pensionistico non reggerebbero piu`”. Lo dichiara in una nota Anna Falcone, candidata di Liberi e Uguali.
“Ci hanno tolto tutto e obbligato a vivere nella insicurezza giovani e vecchie generazioni – aggiunge – e poi dicono che la colpa di tutto ciò è dell’ “immigrato-delinquente. Peccato – osserva – che i dati sulla commissione di reati e, in particolare sulla violenza di genere e il femminicidio, riguardano quasi esclusivamente italiani ed europei”. Secondo Falcone “c’è una grave irresponsabilità da parte dei leader politici di destra che cavalcano il più becero populismo razzista per raccattare voti, senza saper risolvere realmente i problemi di cui parlano. Come è sempre stato, la paura è l`unico vero punto in programma della destra”. L’esponente di Leu guarda poi alla “Bossi-Fini” il cui “fallimento” – spiega – dimostra “il dilettantismo della destra: in piu` di 15 anni ha dimostrato che gli espatri forzati e di massa sono impraticabili, inutili e assolutamente inefficaci a gestire il fenomeno migratorio, che non puo` essere affrontato seriamente senza un piano nazionale ed europeo sul flussi. E senza una posizione ferma in Europa – ai cui silenzi le destre si sono piegate – senza una revisione dell`intera politica estera, economica e sui migranti dell`UE, non sara` possibile garantire ne` i diritti di chi fugge dalla fame e dalle guerre, ne` di chi vive in una Europa sempre piu` dilaniata, sul piano sociale ed economico, dalle politiche di austerity”.(ANSA).

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