Anna Falcone: “La macabra propaganda di Salvini”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Anna Falcone

di Anna Falcone – 20 giugno 2018

Fra le vittime dell’ultimo naufragio al largo delle coste libiche anche una donna incinta e una mamma con il suo bimbo appena nato. Le ennesime croci bianche di quel grande cimitero che è diventato il Mediterraneo. Ora guardatevi in faccia, guardate i vostri figli e dite a voi stessi che quelli in pericolo siamo noi. La linea dura di Salvini, la favola dell'”invasione” è – numeri alla mano – solo macabra propaganda, che, diversamente da come si vorrebbe far credere, non ha fermato le partenze di tanti disperati. Perché se l’alternativa è morire a casa tua o sperare di sopravvivere altrove, si parte comunque e con qualunque mezzo in cerca di una speranza di vita. Lo faremmo anche noi di fronte alla fame, alle guerre, alle violenze. Perché è questa la condizione di vita che tanta parte dell’umanità è costretta a subire e che noi, “società evolute”, alimentiamo con traffici illegali, speculazioni e ogni forma di sfruttamento di persone, risorse ed ecosistemi.

L’assenza di un serio intervento sulle cause di questa migrazione di massa rende l’Europa e i Paesi c.d. “civilizzati” complici di un genocidio di cui parleranno i libri di Storia, con sgomento e vergogna. Intervenire subito con un piano straordinario delle Nazioni Unite e un impegno prioritario dei Paesi più ricchi su guerre, cambiamenti climatici, emergenza alimentare e sanitaria, e su tutte le cause di tanta devastazione è il primo vero dovere del “mondo civile”. Accanto al sostegno umanitario delle persone in fuga e alla creazione di corridoi umanitari. Perché è giusto. Perché e umano. Perché è l’unica scelta realmente responsabile e lungimirante. Perché (se ancora non siete convinti) tutto quello che oggi colpisce loro, domani colpirà noi. Un potere politico che non affronti le cause, anzi, le rimuova con una deliberata operazione di distrazione di massa, che coltivi l’incultura la strategia della rabbia e della paura per alimentare la guerra fra gli ultimi è un potere incapace e irresponsabile, oltre che disumano e antidemocratico. E vale per tutti. Perché non basta essere eletti nel rispetto delle leggi del tuo Paese se poi non si rispettano i principi di quello Stato e le sue leggi fondamentali. A partire da quelli scritti e recepiti nelle Costituzioni, nelle Carte dei diritti e nei trattati internazionali a tutela dei diritti umani. Non è ancora troppo tardi. Forse.

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