di Alfredo Morganti – 2 giugno 2016
La lingua renziana è ormai stracolma di questa locuzione: “andare a casa”. È riferita ai ‘politici’ che risultano perdenti alle elezioni, ovvero che ‘saltano’ se passa la riforma che riduce il Senato non elettivo a un terzo appena di sé. Per costoro non c’è solo la sconfitta, ma la gogna. Il tono con cui è detto ‘andate a casa’ dà l’idea dello spregio, dell’infamia, della vergogna. I politici che vanno a casa ci tornano a capo chino tra due ali di popolo italiano che li insulta. Chi perde il confronto politico, per Renzi, non ha diritto a restare, nel senso di riproporre le proprie opinioni, il proprio programma, le proprie soluzioni. No, deve tornare a casa, lasciare la politica: sparite, non vi fate più vedere qui, scomparite. Ecco, scomparire è forse il sinonimo più adeguato. Renzi dice: avete perso, siete degli sfigati, il popolo italiano non vi vuole, e allora dovete ‘scomparire’! DESAPARECER. Toglietevi di mezzo, siete troppi, costate troppo, aggiunge Renzi. E poi, datemi una mano a farlo (dice rivolto alla platea elettorale), perché è questa la priorità (la priorità addirittura!). Siccome io li voglio far scomparire, essi sono tutti contro di me, spiega il premier nella sua richiesta di aiuto.
Così che il ‘valore’ diventa quello di mettere a silenzio, ridurre di forza, circoscrivere l’entità e i confini del nostro “costoso” ceto politico, dei politici in genere, di chi ‘fa’ politica. Disintermediare anche assottigliando la mediazione, mandando a casa molti mediatori. Facendoli sparire su legittima disposizione plebiscitaria del popolo. Renzi dice ai suoi candidati: “Dovete andare casa per casa, citofono per citofono”. E lì pensi al porta a porta, ma poi il senso ti sfugge, e sembra quasi che lui stia dicendo: andateli a cercare casa per casa, portone per portone, aiutatemi a farli sparire anche così. Trasalisco. Ma poi capisco che Renzi mai e poi mai avesse voluto dire la cosa che per un attimo ho intuito dicesse, ossia che li volesse stanare casa per casa, come si faceva una volta con metodi spicci. Equivoci che nascono da un uso spregiudicato del linguaggio, da uno stile aggressivo, da un uso sconsiderato dei registri più bassi e più pop della lingua, da quella volontà di parlare alla pancia utilizzandone il linguaggio viscerale. Col rischio, si sa, che la pancia poi, alla fine, questi politici se li mangia davvero, cercandoli casa per casa e facendoli scomparire, desaparecer, in un baleno.