di Marco Rosichini 1 maggio 2017
“Credo che sia irrecuperabile, ha una tale consapevolezza di sé che non vede limiti alla sua arroganza ” . Con queste parole dal carattere ipersentenzioso (farebbero rabbrividire Seneca stesso) Ciriaco De Mita, “padrino” della DC, esprimeva un durissimo giudizio politico su Matteo Renzi. La tendenza politica di Renzi (non intesa nel significato politologico del termine) è rimasta inalterata e a riprova di ciò ieri, dopo aver vinto in maniera quasi plebiscitaria delle primarie fasulle, ha riconfermato il proprio solipsismo politico.
Nessuna marcia indietro rispetto alle cose fatte in tre anni di governo, zero autocritica, referendum dimenticato e solo tanta arroganza, l’arroganza di colui che, grazie al parricidio politico dei “costituenti” della sinistra italiana post Prima Repubblica, ha riportato in vita il peggio della Democrazia Cristiana.
Ora in questa situazione disastrosa ritengo che l’unica cosa possibile da fare sia allontanarsi dal progetto politico del PD(R), ormai mutato geneticamente nella figura padronale di Renzi (da notare che questa concezione del partito ad personam ha caratterizzato il ventennio di Berlusconi, ma mai il centrosinistra), e cercare un luogo dove gli stessi valori fondanti del PD possano tornare in auge.