Intervista a Speranza, altri commenti critici

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giuseppe Caldarola, Paolo Marchesani, Grazia Nardi, Massimo Paolucci, Lanfranco Turci,

di Lanfranco Turci – 24 ottobre 2017

IL POLLICIONE DI BERSANI

(Il mio commento a Fausto Anderlini)

Caro Fausto tu sai che sono un tuo ammiratore( oltre a un amico devoto) e spesso rilancio i tuoi post. Devo però dirti che ti preferisco nelle note su Bonnie and Clyde o in quelle fin troppo corrosive sul congresso PD di Bologna. Lì c’è aria, divertissement, una prosa affascinante, quasi lirica. Qui come notista politico non mi convinci. Scrivi di pregiudizi su Bersani. Chiedi che sia riconosciuto il suo diritto a una propria visione della sinistra. Ma chi glielo nega? Qui il problema è l’opposto e cioè che Bersani ci ha fatto perdere mesi preziosi prima accreditando il cacao meravigliao di Pisapia, poi continuando con le profferte estenuanti al Pd e con la novella della pecorella sperduta nel bosco da riportare a casa, rabbonendo al contempo il cane dell’ovile. La intervista di Speranza è una prosecuzione di questa storia. E’ una sortita tattica da transatlantico che non può certo ingannare un palato scafato e raffinato come il tuo. Non capisco come tu faccia a giustificarla, quasi avessimo davanti tempi infiniti per definire una strategia. Tu scrivi: ” ogni cosa a suo tempo e a suo luogo. In campagna elettorale si dovrà certo andare con un programma chiaro, ma senza sottrarsi preventivamente a spazi di manovra politica.” Hai presente che si voterà a marzo? e che ancora la gente normale non ha capito se MDP vuole riconquistare la ditta, che tu definisci un bidone vuoto, o fare qualcosa di nuovo? Te la prendi con i Montanari e Falcone del Brancaccio e la loro presunzione. Figurati se io posso scaldarmi con la ingenua retorica degli ennesimi ultimi salvatori della sinistra.Tu dici che i loro “ditini” devono inchinarsi di fronte al “pollicione” di Bersani.E con loro immagino che debbano inchinarsi anche quelli di Sinistra Italiana e di Possibile e di quanti altri stanno cercando di costruire una lista unitaria di sinistra come avvio di un nuovo soggetto autonomo nel prossimo futuro. Ma non ti rendi conto che sembriamo tutti in attesa di Godot e intanto rischiamo di affogare nello smog autunnale? Non sarà che Bersani ha infilato il pollicione nella gola del camelloporco col rischio di portarlo a una fine precoce?

di Paolo Marchesani – 23 ottobre 2017

Posto che nulla dovrebbe avvenire per caso, viene da ragionare su come mai avviene ora. È indubbio che se fosse per una proposta sulla legge elettorale, sarebbe stato più utile farla alla camera, magari indipendentemente dal voto di fiducia. Ora Renzi ha risposto:- grazie ma oramai ho l’accordo con la destra e non mi interessa la sinistra. In compenso il resto della sinistra ha subito detto che con il PD accordi non ne fanno. Quindi politicamente, mi sembra che l’orologio è tornato a zero, ovvero all’indomani della scissione PD. Temo che, con tutto il rispetto per le persone come Bersani &c, ritorna Il peccato originale di questa sinistra, ovvero continua a parlare di tattica e non sanno ancora costruire proposte socioeconomiche concrete e indipendenti. E in questo associo un po tutti, da Art1 a sin.italiana a Falcone /Montanari ecc. Temo che se non sapranno arrivare presto alla concretezza, finiranno per autocondannarsi alla residualita ‘. Anche se la legge elettorale non è più propporzionale, alla sinistra extra PD non resta che comportarsi come se lo fosse. Solo con proposte concrete serie si può puntare a percentuali elettorali significative senza le quali ogni tatticismo è inutile.

di Massimo Paolucci (Articolo 1 Mdp)

Reazione Renzi deludente, serve campo alternativo – 22 ottobre 2017

Roma, 22 ott. (LaPresse) – “La reazione di Renzi all’apertura di Speranza di stamattina è davvero deludente”: è quanto afferma Massimo Paolucci, del coordinamento nazionale di Mdp, commentando le parole che il segretario del Pd ha detto nel corso del programma di Lucia Annunziata “Mezz’ora in più”. “Speranza, dalle colonne di Repubblica, aveva rivolto un invito, serio e responsabile proponendo un incontro per verificare se ci fossero le condizioni per una riapertura del dialogo. Ma il segretario del Pd è stato desolante: sulla legge elettorale ha ancora una volta confermato la sua miope arroganza, mentre registriamo un incredibile silenzio su questioni fondamentali come lavoro, scuola, pensioni” sottolinea Paolucci. “Purtroppo -avverte l’esponente di Mdp- questo atteggiamento di Renzi non farà altro che spianare ulteriormente la strada all’avanzata di Berlusconi e di Grillo. Le forze che non si rassegnano alla sconfitta devono urgentemente mettere in campo un progetto alternativo in netta discontinuità con le politiche di questi anni”.

di Giuseppe Caldarola – 23 ottobre 2017

“Quel che non capisco è perché a sinistra si esiti ancora a dare il segnale di fuoriuscita da questa palude. Davvero pensiamo che una crisi come questa possa essere governata con un centrosinistra generato da un Renzi meno maleducato e sinistre più concilianti con lui? Fra di noi c’era solo un problema di maleducazione? Diciamolo con franchezza: questa nuova fase della crisi italiana non ha soluzioni a sinistra, ha solo possibili vincitori a destra. Non avrà soluzioni a sinistra fino a che ques’ultima resta nel recinto delle idee vecchie, delle compatibilità, dell’ossessione della legittimazione (siamo sinistra di governo, si urla nel deserto!), fino a quando cerca di essere approvata da cattedre improbabili (De Benedetti & co) non essendoci nessuna autorità morale in questo Paese.”

di Grazia Nardi – 22 ottobre 2017

ma con quale forza si lancia una sfida? la nostra strada e (o era?) quella di ricominciare da un’altra parte coi tempi e coi modi che ci vorranno sennò tanto valeva che continuassero a fare “la minoranza” interna…. questi tatticismi, dopo la storia di Pisapia servono solo ad indebolire  il Mdp

 

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