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di Vecchia Talpa 12 febbraio 2016
Istat: rallenta la crescita del Pil italiano, stima per l’intero 2015 +0,6% calcolata sui dati trimestrali grezzi, è pari a +0,7%. La stima del governo contenuta nella nota di aggiornamento del Def per il 2015 era invece di +0,9%.
Ora è chiaro che si sta parlando di decimali e statisticamente parlando sbagliare su punti decimali ci può stare.
Ma come mai ci si sbaglia e sono anni, puntualmente sempre in eccesso?
Come mai nonostante che i dati tendenziali di proiezione (la cosi detta derivata seconda) e i dati previsionali stante le condizioni macro economiche nel mondo dicono che vi sarà ancora recessione e non crescita come affermano i dati DEF che prevedono un più 1,6%?
Sicuramente la risposta sta che negli studi si utilizza un modello macroeconomico sbagliato e che parte da principi e presupposti che nella realtà non trovano corrispondenza. E questa è la risposta dal punto di vista economico.
Poi c’è quella politica.
Se le previsioni sbagliano sistematicamente non è forse il caso dirivedere il modello di previsione?
Poi c’è il dato Italiano.
Qui si arriva al tragicomico. Nonostante le pecche del modello e del supporto ideologico, in questo schema l’Italia è portato come fanalino di coda, pur nelle ottimistiche previsioni. E nonostante questo l’Italia va anche oltre quelle previsioni. Se gli istituti internazionale dicono + 0,6 il DEF dice +1,6.
Qualcuno dovrà pur prendere atto di tutto ciò, Dovrà pur prendere atto della situazione e chiederci Ma che cazzo stiamo facendo? o continuiamo a vedere Sanremo e appassionarci a Uomini e Donne?