22 novembre 2017
E’ con “l’ottimismo della ragione” – rovesciando la frase attribuita da una consolidata tradizione storica ad Antonio Gramsci – che chiediamo ad ognuno di voi, ad ognuno di noi di fare tutto ciò che è necessario affinché lo spirito, il metodo, lo stile, del “Brancaccio” non vadano perduti, come lacrime nella pioggia.
Siamo a un giro di boa forse decisivo. Alla vigilia di elezioni ammantate già oggi, da foschi presagi: grandi coalizioni, maggioranze che vanno e vengono, truppe parlamentari trasformiste pronte a declinare presenze e voti assecondando semplici interessi di bottega, ripresa dei lavori in vista di una trasformazione radicale della Costituzione, approvata questa volta, dai due terzi del Parlamento.
Vaneggiamenti? Noi non crediamo.
Noi, cittadine e cittadini di sinistra, siamo maledettamente preoccupati.
Si era detto una sola lista con un programma condiviso, di sinistra radicale, alternativa al PD come unica chance in grado di raccogliere il voto delle nuove generazioni e di coloro che “ritiratisi nel bosco” hanno da tempo abbandonato la speranza di essere rappresentati.
Questa prescrizione ci era stata urlata in faccia, forte e chiaro, il 4 dicembre dello scorso anno.
Ce ne siamo dimenticati?
Noi cittadine e cittadini del “Brancaccio” non abbandoneremo la strada intrapresa, comunque sia.
Ma il tempo delle elezioni è oggi ed è oggi che si deve trovare la forza, il coraggio, la determinazione
per ricomporre il quadro unitario di una sinistra sincera e credibile che viceversa apparirà anziana, forse polverosa agli occhi di tante e tanti.
Certo, molti di noi voteranno comunque quel che c’è,
ma quanti milioni di persone, rassegnate dall’impossibilità di cambiare, continueranno a disertare le urne di fronte a una Sinistra, ancora una volta, così sparpagliata e litigiosa?
dal “Brancaccio” di Bologna – Per una Sinistra che non c’è ancora
Maria Longo, Paola Bonora, Maria Pia Guermandi, Claudia Boffoli, Cristina Berti Ceroni, Giuseppe Scandurra, Giovanni Cocchi, Piero Borghi, Sergio Caserta, Umberto Godano, Massimo Marcolin, Vittorio Boarini, Stefano Grandesso, Fedele Di Gennaro, Giancarlo Vitali “ambrogio”
1 commento
Il bosco è una prerogativa bersaniana, Ha promesso che ci andrà appena avrà finito di pettinare le bambole e puliti i giaguari . Una grande massa di popolo uscirà dalle tenebre ed i problemi della sinistra radicale saranno risolti.