di Luigi Altea 11 maggio 2015
Swann, incontrando dopo molto tempo Odette, esclamò dentro di sé: e pensare che ho creduto che questa donna fosse il più grande amore della mia vita, che per lei ero pronto anche a morire; per lei… che non era neppure il mio tipo!
Parafrasando Proust, potremmo anche noi esclamare, rivedendo gli aspiranti capo corrente della sinistra residua: e pensare che abbiamo creduto che queste brave persone potessero vincere e cambiare l’Italia, migliorare l’Europa e il mondo; che per loro abbiamo scritto una montagna di post “latte e miele”, un mare di commenti zuccherosi, e cliccato un’infinità di “mi piace”; per loro…sì…proprio per loro…per loro che avrebbero potuto soffocare il duce nella culla, se solo lo avessero voluto!
No, non erano loro i leader della nostra vita…
Come abbiamo potuto prendere un abbaglio così grande?
Evidentemente nel cuore del militante di sinistra…avanza sempre un po’ di spazio, per un’ulteriore delusione.
E quindi anche per un altro amore e per una nuova speranza.
E pazienza se non si chiamerà Odette.