di Alfredo Morganti – 15 gennaio 2018
1. Ai renziani non è andato giù né l’accordo con Zingaretti, perché si è trattato di un vero accordo politico e non di una pastetta. Né il mancato accordo con Gori, perché lì servivano voti all’ammasso per tentare di vincere, e quelli dei gufi rottamati, senza nulla a concedere, erano buoni allo scopo.
2. Aver avuto un atteggiamento differenziato nei due casi, ha ingenerato un certo panico politico nel PD. Che ora non può accusare LeU di essere antiunitario e fazioso (perché dove c’erano le condizioni materiali dell’accordo, questo è stato raggiunto), né di essere propenso all’accordo di potere, perché, laddove questo poteva sembrare tale, il sostegno al candidato non c’è stato.
3. Metà web ce l’ha con LeU per l’accordo con Zingaretti, metà per il mancato accordo con Gori.
4. Metà PD ce l’ha con LeU per aver strappato un accordo politico con Zingaretti, e l’altra metà per non aver fatto l’accordo con Gori.
5. Le alleanze non sono un dogma, ma nemmeno una cosa diabolica. La politica è fatta di alleanze, purché si facciano sui contenuti, alla luce del sole e siano alleanze politiche, non di potere o di convenienza. Tanto più nella fase proporzionale che stiamo vivendo: le alleanze, anzi, rimettono al centro il Parlamento, ed è quello che vogliamo. Certo, ci vogliono i tempi giusti e le forme dovute, ma ‘mai dire mai’ in politica, perché è scavando bene nelle contraddizioni altrui che si evita di cadere nelle loro (e persino nelle proprie).
6. Le regionali, partite come una specie di polpetta avvelenata, pian piano hanno rimesso al centro l’iniziativa politica della lista unitaria. Un po’ di sapienza politica nelle avversità non guasta mai.
7. Se la lista pensasse già come ‘partito’ e non come ‘aggregato di componenti’, sarebbe tutto più semplice. Senza la prospettiva concreta di un partito, difatti, tutto appare transitorio. Anche se mi rendo conto delle difficoltà.
8. Vero, la Giunta del Lazio ha avuto il demerito di puntare molto sulla sanità privata. Una ragione in più per spostare la barra politica in una direzione che metta al centro, invece, il rilancio e la riorganizzazione della sanità pubblica. Senza un accordo politico questo obiettivo non si sarebbe nemmeno potuto porre in termini concreti.
9. Si doveva arrivare alla campagna per le regionali con le idee più chiare e più preparati. Alla fin fine però, con tutte le contraddizioni e le difficoltà e le critiche (alcune condivisibili), si è fatto un (realistico) passo avanti. Per lo meno ci siamo divincolati da una specie di ginepraio.
10. La differenziazione nel comportamento nelle due situazione laziali e lombarde, è segno di una riemersione della politica dal fondo mediatico in cui è piombata. Differenziare è il primo atteggiamento di ogni soggettività, in primo luogo politica.
11. È un mondo difficile.