Addio a Bia Sarasini, l’amica di tutte

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Globalist
Fonte: Globalist

di Vincenzo Vita – 14 ottobre 2018

Scrittrice, giornalista, femminista, appassionata della vita, il prossimo 24 ottobre avrebbe compiuto 69 anni

E’ scomparsa Bia Sarasini, strappata alla vita da quello che si chiama un brutto male. Recente, ma terribile. Una voce esilissima ancora rispondeva ai saluti fino a pochi giorni fa. Un dolore immenso. Bia è stata una persona straordinaria. Intelligente, coltissima, arguta ha attraversato con impegno e serietà tante stagioni della politica e della cultura italiane. La ricordiamo brava ed efficace coordinatrice di “Ora D”, la trasmissione aperta all’universo del femminismo di radio tre Rai. Di cui sentiamo nostalgia. E poi tantissimo altro: direttora di “Noi donne”, scrittrice e giornalista, con pezzi sempre lucido su “il manifesto”, responsabile per la comunicazione del Coordinamento per la difesa della Costituzione. La vittoria del NO del 4 dicembre 2016 ebbe anche il suo segno. Sempre attiva e impegnata, con passione rara. Bia ci mancherà moltissimo e ne sentiremo la mancanza. Una vera assenza. Un abbraccio ai familiari e a chi l’ha seguita con amore in questi giorni amari.

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di redazione Globalist – 15 ottobre 2018

Sensibile a tutte le diseguaglianze, di genere come di classe, combattute per una vita, amante dei libri e della cultura, tanto da aver scritto testi su Elsa Morante e sull’epica e le donne nonché articoli sulla sinistra italiana, Bia Sarasini, morta ieri, era nata a Genova nel 1949 e ci teneva moltissimo. Abitava a Roma dai primi anni Settanta, ma a Genova aveva tuttora buona parte della sua famiglia e qui ha collaborato, anche di recente, al Palazzo Ducale con un proprio ciclo dedicato agli scrittori e scrittrici italiane.
Giornalista e saggista, collaborava, oltre che con Il Secolo XIX, con il manifesto, con Alternative per il Socialismo e con la rivista femminista Leggendaria ed era direttrice del Letterate Magazine, una rivista di recensione librarie e dibattito culturale, da lei creato otto anni fa per dare maggiore forza e visibilità alla Società italiane delle Letterate (che ha anche presieduto dal 2009 al 2011).
Fin da giovanissima ha avuto una grande passione per la politica. Nel 1968 a Salerno, dove la famiglia, romagnola, si era di nuovo trasferita dopo gli anni genovesi, visse l’esperienza di un gruppo cattolico di base e di altri collettivi, figli della cultura antiautoritaria di quegli anni, con cui ha fatto teatro e controscuola. Nel 1970 entrò in uno dei primi gruppi del Manifesto e si trasferì a Roma, dove fu eletta segretaria nazionale del Movimento studenti di Azione Cattolica (si dimise due anni dopo). Nel frattempo era entrata nei collettivi femministi universitari, attivi per il referendum sul divorzio e per l’aborto: e questo impegno in difesa della libertà femminile è stata, fino alla fine, l’altra grande passione politica della sua vita.
Pochi anni, sempre a Roma, cominciò a lavorare a diversi programmi culturali di Rai3 dove è rimasta per dieci anni. Intanto iniziava a collaborare con Noi donne, la storica rivista dell’Unione donne italiane, di cui è stata poi direttrice dal 1993 al 1999. Era una giornalista culturale e ha scritto di moda, cinema, partiti politici, femminismo internazionale. Negli ultimi anni era entrata nel gruppo Altra Europa di Tsipras, studiando ancora e sempre, convinta di poter contribuire a dipanare la crisi della sinistra europea.
Bia Sarasini aveva una caratteristica, da oratrice, che tutti ricordano insieme alla sua pacata, lucida intelligenza: ascoltava molto prima di parlare con la sua voce sottile, mai imperiosa. Ma determinata e sicura nello scandagliare ogni problema, senza temere le contraddizioni, senza avventarsi mai contro l’avversario.
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