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ADA COLAU. LA CITTA’ IN COMUNE – di GIACOMO RUSSO SPENA e STEVEN FORTI – ed. ALEGRE
recensione di Martino Iniziato
Ada Colau: il rilancio, a sinistra, viene da Barcellona?
“Ada Colau. La città in comune” di Giacomo Russo Spena e Steven Forti è un libro efficace, utile ed entusiasta.
Efficace, perché la collaborazione tra i due autori, Giacomo Russo Spena e Steven Forti, funziona molto bene. Il libro, che ricostruisce la storia politica di Ada Colau, sindaca di Barcellona dal 13 giugno 2015, si legge con grande facilità senza per questo essere banale; è essenziale, ma per nulla superficiale. Lo stile e la capacità giornalistica di Giacomo Russo Spena, si combinano con le doti di ricercatore vivace ed attento di Steven Forti ed il volume si inserisce in maniera coerente nell’interessante produzione delle edizioni Alegre.
Utile, perché nelle 170 pagine il libro fornisce una grande quantità di informazioni, dati, sigle, citazioni, progetti ed esperienze politiche, inserendo la storia e il successo politico di Ada Colau nel quadro più ampio delle vicende spagnole degli ultimo anni, senza tralasciare uno sguardo di lungo periodo. Prezioso in questo senso il terzo capitolo “I segreti del successo di Barcelona en Comù”, che in maniera molto puntuale ricostruisce ampi tratti di storia della città di Barcellona, soffermandosi sulle vicende della sinistra cittadina, sulla natura delle diverse esperienze più legate alla storia dei grandi partiti come il Psoe o a filoni più di movimento, da sempre significativi e radicati nella storia della città, di natura socialista e libertaria. Incalzante e ricca anche la prima parte del volume, che ricostruisce con puntualità ed in maniera lucida l’esplosione dei movimenti spagnoli del periodo più recente (Indignados, 15M), senza cedere a retoriche entusiastiche, ma al contrario, restituendo con efficacia al lettore la complessità di questi fenomeni, il carattere composito dei movimenti, attraversati al loro interno da piccoli collettivi, reti di solidarietà anti-sfratto (la Pah, Plataforma de Afectados por la Hipoteca è la piattaforma in cui militava e milita Ada Colau ed ha avuto un ruolo importantissimo a Barcellona ed in Spagna dopo l’esplosione della crisi) e molti altri, che grazie alla capacità ed all’intuito politico di Ada Colau e della rete di persone intorno a lei, ha saputo portare alla vittoria elettorale il progetto Barcelona en Comù.
Stimolanti, per il pubblico italiano, risultano anche i passaggi del libro dedicati al percorso politico ed al dibattito interno a Guanyem Barcelona (il nome del progetto politico prima che si ribattezzasse Barcelona en Comù): la volontà forte di rinnovare il modo di fare politica, l’utilizzo intelligente del web e delle nuove tecnologie in senso democratico e partecipativo, la lotta alla corruzione politica e la rivendicazione della trasparenza, sono tematiche molto presenti anche nel dibattito pubblico italiano (scontato l’istinto di provare un confronto con il M5s al riguardo), ma il valore aggiunto dell’esperienza di Ada Colau e Barcelona en Comù, fino ad ora, è stato quello di tenere insieme un fortissimo radicamento territoriale nella metropoli di Barcellona, con l’utilizzo delle nuove tecnologie e gli aspetti innovativi che questi comportano per dare vita ad un progetto ampio, ambizioso, inclusivo, radicale ed innovativo. Una progettualità credibile e significativa a sinistra, verrebbe da constatare, in uno scenario preoccupante, a livello europeo. Questa la forza che ha portato alla vittoria Ada Colau, insieme ad un ultimo punto significativo: la capacità e la scelta di non rifiutare il confronto con i partiti e le istituzioni, non ritenuti soggetti da cancellare o rottamare, ma istituti da riformare in maniera radicale, democratica ed egualitaria.
Concludendo, il volume è entusiasta perché riesce a trasmettere il trasporto, la fiducia e l’ondata di rilancio della credibilità della politica dal basso che l’esperienza politica di Ada Colau ha portato a Barcellona ed in tutta la Spagna (interessante, sullo sfondo, il confronto e le relazioni con Podemos), ma non manca di essere lucido e vigile. Gli autori dedicano diversi passaggi per analizzare il primo periodo di amministrazione della giunta Colau, individuando i tanti gesti innovativi, ma anche i primi errori, le contraddizioni che si aprono quando da una posizione contestataria si passa ad una di amministrazione e di governo, evidenziando alcune di quelle che, con ogni probabilità, saranno le fratture a cui anche l’esperienza di Ada Colau, andrà incontro.
Un libro da leggere e consigliare insomma, come strumento utile per molti, soprattutto in Italia.