Fonte: Politica prima.it
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di Giangiuseppe Gattuso – 1 agosto 2015
Il 12 Giugno scorso ho pubblicato su questo blog “Quei demagogici dei grillini. Ma chi si credono”. Riguardava la nota vicenda della Trazzera di Caltavuturo.
E oggi 1° Agosto 2015 ritorno a parlarne. Quella che sembrava una ipotesi di lavoro, una quasi provocazione demagogica lanciata nello stagno melmoso della nostra politica, si è infatti tramutata in realtà.
Il piccolo comune delle Madonie in provincia di Palermo, il 28 marzo 2015 è rimasto pressoché isolato dal resto del mondo a causa di una frana che ha interrotto il collegamento con l’A19. L’Autostrada che il successivo 10 aprile ha subito il cedimento di un pilone a causa di un movimento franoso vecchio di dieci anni. Da quel momento l’arteria di collegamento stradale tra Palermo e Catania resta bloccato con gravi conseguenze economiche e notevoli disagi per chiunque. Una situazione che, ad oggi, non ha ancora visto nulla di concreto.
Rilevavo in quell’articolo un qualcosa di eclatante e raro. In pochi giorni, dal 16 al 25 aprile, due imprenditori del luogo (Giacomo Li Destri e Domenico Guggino) con i propri mezzi, e con l’accordo dell’amministrazione comunale, riescono a rendere la vecchia regia trazzera “Prestanfuso” praticabile al traffico veicolare, ricollegando così Caltavuturo alla rete stradale. Un risultato assolutamente lodevole che accade quando i cittadini decidono di fare qualcosa per la comunità senza polemiche e perdite di tempo.
Da qual momento, grazie alla collaborazione sinergica tra le istituzioni locali, i cittadini e il Movimento 5 Stelle che stanzia 300.000 € dei fondi accantonati dalle loro indennità, scatta una corsa incredibile, durata appena 37 giorni, per trasformare ancora la Trazzera da pista sterrata in una vera e propria “strada” di emergenza. Fondo in calcestruzzo su rete elettrosaldata, larga 5 metri, lunga un km, semaforo, segnaletica e altri accorgimenti per mitigare le forti pendenze e garantire, per quanto possibile, la sicurezza. Ovviamente stiamo parlando di un intervento straordinario nel mezzo di una situazione emergenziale e di estremo disagio. (Per maggiori informazioni tecniche e sulle procedure seguite per la realizzazione della trazzera potete cliccare qui).
Il risultato è evidente, i veicoli fino a 3,5 tonnellate possono attraversarla con un risparmio di tempo notevole per i cittadini di Caltavuturo ma anche un percorso alternativo più breve per chi non vuole utilizzare la deviazione per Polizzi Generosa, unica via possibile fino adesso per raggiungere Catania da Palermo e viceversa.
Ho visto le foto e i video girati dall’interno di veicoli che hanno attraversato l’intero tratto della Trazzera, ribattezzata Via dell’Onestà. Ci sono, è vero, forti pendenze, molto ben segnalate, e limiti di velocità nei tratti più impervi di 20 km/h, pensate che sulla E90 (circonvallazione di Palermo) ci sono limiti anche di 30 km/h, ma non ho percepito pericoli incombenti e nemmeno situazioni così ardue da mettere in dubbio la percorribilità in sicurezza rispettando i limiti e la segnaletica imposta.
Dal 12 giugno e dall’annuncio dell’iniziativa non ho voluto scrivere sull’argomento ripromettendomi di farlo a opera realizzata. Anch’io come tanti nutrivo qualche perplessità.
Mi sono limitato a leggere un’infinità di reazioni, commenti, dichiarazioni ufficiali di rappresentanti istituzionali, sui media e sui social network. Facebook in testa. Un profluvio incredibile di critiche negative sui limiti tecnici dell’opera, e di attacchi fortissimi ai grillini per il loro populismo demagogico, ma anche al sindaco Giannopolo che si sarebbe prestato, chissà perché, alla “vergognosa” operazione propagandistica. Poca cosa per i due imprenditori Li Destri e Guggino, e per i cittadini, forse perché era difficile trovare una qualche motivazione negativa. E meno male. Ho trovato questi attacchi da vomito. Si, non trovo altra espressione che possa rendere meglio il concetto.
Ipotesi le più strampalate, dietrologie, strumentalizzazioni. Pericoli incombenti e richieste di risarcimenti, regole infrante, richiamo alle leggi, alle procedure e via discorrendo, da fare scattare già i controlli da parte dei carabinieri. Vedi che attenzione. Tutto per tentare di giustificare quelle umane reazioni da “nervo scoperto” Quel sentimento spontaneo, e comprensibile, che fa fare dichiarazioni stupide e scomposte di fronte a qualcosa di sorprendente, imprevedibile e incontrollabile e riesumando armamentari di una dialettica politica sepolta. Una vergogna.
In Sicilia le strade sconquassate e pericolosissime nemmeno si contano. Intere Comunità sono abbandonate a se stesse con una viabilità d’accesso da terzo mondo. Ce ne fossero di imprenditori come i due folli di Caltavuturo, e amministratori come il Sindaco Giannopolo. E cittadini volenterosi come quelli del comitato civico, e politici come i fuori di testa dei grillini che hanno finanziato i lavori. E che ancora ci credono.
A distanza di quattro mesi, continuiamo ad aspettare la realizzazione della bretella per bypassare il viadotto “Himera” e riaprire l’A19. E, dopo 8 mesi, la sistemazione del nuovissimo viadotto “Scorciavacche” sulla Palermo Agrigento, chiuso dopo pochissimi giorni dall’apertura. Per molti va bene così. Ma c’è sempre speranza.
Giangiuseppe Gattuso
01 Agosto 2015