C’è un gioco scherzoso che a volte il prestigiatore presenta sul palco: vengono esibiti oggetti molto pesanti facendo grandi sforzi per sollevarli. Sugli oggetti è anche indicato il peso in quintali o kg. Dopo che il prestigiatore si è sforzato a sollevare l’oggetto, lo solleva di un solo colpo suscitando le meraviglie del pubblico. Ciò ci serve come metafora per la nostra condizione attuale. Sebbene crediamo di descriverla, della realtà abbiamo idee molto approssimate. Siamo lontani dalla vera realtà perché non conosciamo a fondo ciò che ci circonda, il suo vero ” peso” spirituale. Le cose e gli eventi sono come ombre sfuggenti, come oggetti di cartapesta invece di oggetti reali. Non camminiamo per il mondo senza avere piena conoscenza delle cose che ci circondano?
Che ci offre in realtà la vista? L’illusione. Servendoci di un solo senso siamo sempre soggetti all’illusione. Ce ne “liberiamo” solo se istintivamente e inconsciamente ci riportiamo a esperienze precedenti similari. Ma il mondo sensoriale mira a illuderci in primo luogo. Siamo allora in un vicolo cieco? Sì e no. L’illusione è necessaria perché se non ci fosse non possiamo progredire con la coscienza. Dobbiamo all’illusione il progresso della nostra coscienza. Per rimanere nella metafora degli oggetti di cartapesta e degli oggetti reali: se tutte le cose e le entità che si presentano mi apparissero con il loro vero “peso ” spirituale, sarei con esse immedesimato e non arriverei mai a sviluppare la consapevolezza della mia individualità contrapposta al mondo esterno. L’illusione è necessaria e ad essa dobbiamo la nostra coscienza. La coscienza attuale è figlia dell’illusione.
Ma non dovremmo rimanere in tale stato. Mentre il mondo non ci mostra il suo vero “peso” e ne prendiamo consapevolezza, possiamo cominciare a superare questo stato. Possiamo allora alternare periodi in cui si descrivono situazioni, eventi e personalità per così dire senza “peso” ed altri in cui si cominciano ad intravedere i “pesi” spirituali. Rispetto ai grandi eventi del mondo e anche ai fatti quotidiani siamo tenuti a decifrare le cose che si presentano per il “peso” spirituale e non come se fossero di cartapesta.