Fonte: Minima Cardiniana
È partita l’attesa e temuta replica iraniana, l’Occidente a testa americana sta affondando in una crisi progressiva, ma resta invincibile sotto un profilo: la superiorità tecnologico-militare
DUE PESI E DUE MISURE
Al solito: due pesi e due misure. Un attacco terroristico arabo o palestinese, scandalo e rabbia in tutto l’Occidente; quindi rappresaglia o contromisura americana o israeliana, silenzio-assenso totale come se una risposta magari violenta o comunque eccessiva appartenesse all’ordine naturale delle cose: ad esempio, il “diritto d’Israele a difendersi” è un argomento corretto, ma si finge d’ignorare che, come tutti i diritti, anche quello alla risposta militare dovrebb’essere contenuto e soggetto a limitazione.
Poi ci sono gli altri paesi: se per esempio vengono attaccate Russia o Palestina, la notizia in Occidente viene quasi sempre diffusa con toni minimali e accompagnata dall’esplicito avvertimento che il paese colpito “sta meditando vendetta”. La cosa grave non è l’attacco magari proditorio e sanguinario: bensì il proposito di vendetta.
È partita l’attesa e temuta replica iraniana all’ennesimo attacco, all’ennesima provocazione dei suoi avversari. Ma quel che colpisce lo Stato-canaglia, l’impero del Male, è sempre legittimo, quindi opportuno, per quante vite umane stroncate comporti. E la reazione non può essere se non ingiusta e criminale.
Non attardiamoci qui a immaginare le conseguenze dell’attacco iraniano. I prossimi giorni ci diranno quel che servirà sapere. Per il momento, due considerazioni sono d’obbligo. La prima: è stato fatto un altro passo avanti nella logica della marcia verso l’irreparabile. La seconda: l’Occidente a testa americana sta affondando in una crisi progressiva, ma resta invincibile sotto un profilo: la superiorità tecnologico-militare. In quell’àmbito, Zio Sam and Co. sono (ancora) invincibili. È un fatto. Chi deve meditare su tutto ciò, lo faccia responsabilmente.
Franco Cardini