Il disegno di Renzi e l’insipienza della sinistra

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Franco Bartolomei
Fonte: facebook

di Franco Bartolomei – 20 settembre 2014

La fase politica che stiamo attraversando diviene di ancor piu’ facile lettura se analizziamo con attenzione il senso della assoluta assenza di una opposizione sostanziale da parte di Forza Italia e del suo leader Berlusconi al governo Renzi .

E’ incredibile come Berlusconi, non solo in cambio dello scioglimento delle sue ambasce giudiziarie, si sia messo anch’esso, dopo i montiani, completamente a disposizione di un disegno di consolidamento degli equilibri del nostro sistema paese attorno ad un quadro politico che possa assicurare una gestione, senza tentennamenti, delle grandi scelte di compatibilita’, che dovranno inevitabilmente esere adottate in linea con le necessita’ del nuovo sistema globale, integrato e vincolante, di relazioni finanziarie e geo-politiche che l’occidente sta ricostruendo come via d’uscita complessiva alla crisi finanziaria ed economica delle proprie economie sviluppate.

In attuazione di questo obiettivo il Cavaliere, per ciò che lo compete, sta sistematicamente lavorando ad una eutanasia progressiva di Forza Italia, con l’obiettivo, neanche particolarmente dissimulato, di favorire, direttamente o indirettamente, il consolidamento di un ulteriore forte consenso dell’ elettorato moderato attorno a Renzi, che vada a consolidare la prima confluenza di consensi sul suo nuovo PD gia’ realizzata alle europee dai Montiani, in modo da rendere il presidente del consiglio libero da qualsiasi possibile forte condizionamento da parte della componente interna del PD ancora legata ad una tradizione di sinistra, e metterlo, in prima battuta, nelle condizioni di essere pienamente in grado di agire del tutto liberamente nelle scelte di politica sociale, finanziaria, economica, fiscale, ed internazionale, che dovranno necessariamente caratterizzare la propria azione di governo immediata .

Il disegno e’ pero’ molto piu’ ampio, ed il consenso di Forza Italia al progetto Renziano di riforma elettorale ed istituzionale ne rappresenta solo un aspetto particolare.

In prospettiva, ed in caso di necessita’, l’obiettivo e’ lavorare in modo che Renzi al momento opportuno, in un eventuale possibile futuro confronto elettorale che dovesse scaturire da una crisi verticale dei rapporti interni del PD, divenga in condizione di poter costruire attorna alla sua nuova leadership una vittoria elettorale di un PD, in cui i conti interni siano definitivamente regolati anche attraverso una fuoriuscita di parte della sinistra, finalmente pienamente trasformato in una grande forza moderata di massa, che divenga nel lungo periodo l’asse politico di riferimento del processo di riorganizazione del paese richiesto dai nuovi assetti di potere economico e politico sovranazionale a cui l’occidente ha ormai riaffidato, dopo lo sbandamento degli ultimi anni successivi al 2008, il ruolo di guida e definizione delle caratteristiche dei propri modelli sociali e politici .

Purtroppo l’insipienza di cio’ che resta della Sinistra Italiana sembra renderlo un disegno perfetto, nonostante sia pieno di buchi, e soprattutto sia fondato su un’ipotesi di modello economico non piu’ fondato su uno schema di crescita e di sviluppo reale, ma caratterizzato da un andamento tendenzialmente stagnante all’interno di un quadro di fortissimi vincoli di spesa pubblica, totalmente privo di politiche anticicliche e di interventi di riequilibrio sociale, e gestito attraverso un sistema di relazioni economiche che, non andando a riequilibrare i processi di redistribuzione della ricchezza sociale esistenti, finira’, inevitabilmente, per collidere nelle sue implicazioni sociali con un assetto costituzionale pienamente democratico.
Un sistema globale integrato strozzato da gravi contraddizioni sociali, che gia’ da ora ricomincia a mettere nel conto un possibile scontro frontale con le forti realta’ politiche ed economiche esterne ad esso, a cominciare dai Bric, ed in particolare Russia e Cina, come strada pericolosissima di un tentativo estremo di possibile risoluzione delle proprie insolubili contraddizioni interne .

Non capisco cosa ci stiano a fare i Socialisti lì dentro .

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