I GIUDIZI SI BASANO SEMPRE PIÙ SUL PRINCIPIO DELLO SPAZIO

per Filoteo Nicolini
Autore originale del testo: FILOTEO NICOLINI

Nel lontano passato il Tempo giocava un ruolo essenziale,  era la scansione delle Ere, degli Imperi che si avvicendavano. Lo Spazio aveva ancora un ruolo secondario e ausiliare. Poi qualcosa accadde: l’idea di Spazio cominciò a sorgere per opera di Copernico, di G. Bruno, di Galileo e Keplero. Ora lo Spazio cominciava ad avere una importante funzione nell’immagine dinamica dell’universo e nella nuova filosofia naturale.  Oggi come oggi, è il Tempo a svolgere un ruolo accessorio.

Si affermò lo Spazio ideato come una proprietà fondamentale della materia, retto ai fini pratici dalla geometria di Euclide. Studiando la storia dell’arte, appare un fatto sorprendente: fu solo nel secolo XIV che gli artisti scoprirono le leggi della prospettiva. Per millenni le leggi della prospettiva erano state sconosciute. Nella Antichità e l’alto Medioevo la rappresentazione figurativa di ogni singolo episodio o soggetto aveva una sua organizzazione interna ma il complesso non possedeva una vista unitaria. Nel basso Medioevo si assiste a una nuova concezione della corporeità degli oggetti.  Le scene sacre e le figure cominciano ad essere raffigurate in un contesto spaziale.  Acquistano corporeità. Come mai c’è stata questa “attesa” per qualcosa che oggi consideriamo normale quando guardiamo i binari che si allontanano fino a incontrarsi nel punto di fuga? Sebbene la geometria delle linee rette fosse nota da millenni, si dovette aspettare fino al secolo XIV perché gli artisti  catturassero qualcosa divenuto per noi familiare. A tutti è chiaro oggi, anche senza una preparazione specifica, che si tratta solo di disegnare gli oggetti piu lontani in proporzioni sempre più piccole per creare sul foglio o la tela le tre dimensioni e l’impressione dello spazio. Chiunque abbia disegnato una fila di case o di alberi conosce questa arte.

Brunelleschi, Alberti e Piero della Francesca furono tra gli scopritori della prospettiva. Allora va notato il salto straordinario che si dà nella storia del pensiero quando entra in scena Copernico, seguito da Galileo e Keplero, con le concezioni innovative sullo Spazio. Per essi lo Spazio è l’elemento essenziale.  Il pensiero raggiunge la sua emancipazione dal divino spirituale e risponde alle esigenze dell’anima che si immerge nella materia per indagare sempre più. Poco a poco, la concezione spaziale è migrata dall’astronomia al dominio terrestre ed è diventata sempre più importante e pervasiva. E il risultato è che tutti i giudizi umani sono basati soprattutto sul principio dello Spazio. Abbiamo elaborato fino ai minimi dettagli il pensiero basato sullo Spazio per tutte le immagini che costruiamo della realtà. Siamo felici se lo Spazio viene graficato e illustrato sulla lavagna e nelle foto. Nelle immagini al microscopio, fino ai batteri, ai virus, al DNA.

Ora si comprende perché la spiritualità contemporanea debba lentamente intraprendere il cammino per invertire la marcia e lasciare indietro ciò che è puramente spaziale e materiale. Così come la gente nell’epoca della rivoluzione scientifica si abituo’ a parlare di sostanze e di forze, di estensione e di materia, noi vorremmo apprendere a parlare di esseri e cose spirituali con lo stesso  pensiero profondo e preciso che la rivoluzione ci ha fatto acquisire.

Immagine: H. Matisse

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