Curva d’alveo segnato dall’acque
prosciugato, come le vuote menti
tranne un rigagnolo che vi serpeggia
eco lontano d’un fragor che tacque
Placide tra sassi, pozze stagnanti
specchiano il casolar che torreggia
ove l’idraulica ruota giacque
a mulinare le pale rotanti
Oggi un’immagine vaga vi aleggia
Fermento d’un’esistenza che piacque
agli all’epoca mansueti abitanti
dal buon cuore con l’indole selvaggia
.
Poesia e foto di Fabio Belli 19/4/21