Fonte: i pensieri di Protagora...
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Mahagonny è la città del piacere, dove tutto sembra permesso, dove ogni cosa può essere venduta e comprata. Ma i suoi cittadini, apparentemente felici, scoprono presto che questo paradiso artificiale è una menzogna: senza soldi non si sopravvive nemmeno a Magahonny. Non c’è salvezza a Magahonny, che è destinata a essere distrutta dalle fiamme, drammatica profezia di quello che sarebbe successo a Berlino e a tutta l’Europa pochi anni dopo. Oh, don’t ask why.
Elisabeth, nonostante tutto, continua a stare a fianco di Brecht, anche quando la relazione finisce. Con lo pseudonimo Kathrin Ux pubblica Giulietta senza Romeo, un duro atto d’accusa contro le convenzioni dell’amore borghese. Poi scrive Alabama Song, che Brecht usa per il Mahagonny-Songspiel. È la coautrice de L’Opera da tre soldi. Brecht le riconosce il 12,5% dei diritti d’autore in Germania e il 15% delle royalties per gli spettacoli all’estero. Ma il suo nome è ormai dimenticato. L’Opera da tre soldi è comunemente attribuita a Brecht e Weill, mentre più correttamente si dovrebbero citare tutti e tre. Brecht non farà praticamente nulla, anche quando sarà celebrato come uno dei creatori del teatro “nuovo” del Novecento, per riconoscere il ruolo di Elisabeth. E credo che questo sia un tratto ben peggiore della sua incapacità di essere fedele e che lo rende decisamente meno grande. E che ce lo fa amare molto di meno.