Il Partito Democratico è “un amalgama non riuscito”, disse un autorevole esperto in analisi di insuccessi, di sconfitte e di fallimenti.
Fu un’analisi tardiva, e come sempre perfetta.
E tuttavia quasi tutti continuarono inutilmente a cercare di montare la panna, alcuni ruotando la frusta in senso orario, e altri nel senso inverso….Non un incidente, ma una cazzata.
Alla fine è arrivato un super montato che ha smontato i cattivi, e ad uno ad uno ha montato i buoni… che non desideravano altro.
I Cristiani, i Musulmani, gli Ebrei adorano lo stesso Dio, ma lo pregano in chiese diverse.
I renziani, i democristiani, i diversamente renziani, gli ex della Sinistra che fu, insistono a voler pregare tutti nella stessa chiesa, pur adorando ognuno un dio diverso.
Non so dire quale dio adorano i renziani, perché non conosco la lingua del dollaro.
Di cosa si lamenta ora Nicola Zingaretti?
Oggi si vergogna del suo PD? E quando approvava tutte le leggi di Florence D’Arabia, quando taceva mentre veniva approvato il Jobs Act, e quando faceva aperta campagna in favore del Si’ al Referendum dell’amatissima Maria Elena, non provava vergogna, del suo partito e di se stesso?
Io provavo schifo per entrambi. E ho provato, e provo schifo, anche per come si è lasciato infinocchiare nella gestione dell’ultima crisi di Governo.
Sono convinto che la rinascita della Sinistra passi necessariamente dalla rovinosa e definitiva caduta di questo grande equivoco, di questo immenso imbroglio che è stato il Partito Democratico, oggi anche irrimediabilmente contagiato dal renzismo.
Nella Federazione romana del PCI Zingaretti veniva chiamato, alternativamente, saponetta e anguilla.
Ecco, caro compagno Nicola, lascia che il PD vada in malora, e tu torna a navigare nell’acqua dolce.
Con l’infinita pazienza di ricominciare del popolo di sinistra, riprenderemo il cammino anche senza te e senza quelli come te.