Era ora: finanziamenti per l’Alzheimer

per mino dentizzi
Autore originale del testo: MINO DENTIZZI

Primo “Sì” per il finanziamento del piano nazionale per le demenze. Il primo via libera è arrivato nella serata di domenica 20 dicembre dalla Commissione Bilancio della Camera. Nella bozza della legge di bilancio 2021 è stato inserito un emendamento che permetterà al Piano di trasformarsi in azioni concrete per le persone con demenza e i loro familiari. Ora il testo della legge di bilancio arriverà alla Camera e poi al Senato per ricevere l’approvazione definitiva. Sono previsti 5 milioni per 3 anni per la cura, l’assistenza e la diagnosi precoce dei pazienti affetti da questa patologia neurodegenerativa. Il comma 2 precisa che tale fondo è destinato al finanziamento delle linee di azione previste dalle Regioni e delle Province autonome in applicazione del Piano nazionale demenze per le strategie di promozione e miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore delle demenze. Il Fondo è volto inoltre a finanziare gli investimenti effettuati delle Regioni e delle Province autonome anche mediante l’acquisto di apparecchiature sanitarie, volti al potenziamento della diagnosi precoce del trattamento del monitoraggio dei pazienti con malattia di Alzheimer, al fine di migliorare il processo di presa in carico dei pazienti stessi.

Splendida notizia per un milione e 200 mila famiglie italiane che vivono a contatto con la demenza e affrontano con dignità questa situazione.  Si tratta di un passo avanti decisivo nella tutela dei diritti delle persone con demenza e dei loro familiari e nel miglioramento della loro qualità di vita e con la cifra stanziata si potrà finalmente iniziare a dare il via a interventi concreti.

Il “Piano Nazionale Demenze – Strategie per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore delle demenze”, approvato nel 2014, era nato con l’obiettivo di fornire indicazioni strategiche per la promozione di interventi appropriati e adeguati di contrasto allo stigma sociale, tutela e garanzia dei diritti, conoscenza aggiornata, coordinamento delle attività, tutti finalizzati alla corretta gestione integrata della demenza, ma non è mai stato reso operativo a causa della mancanza delle risorse economiche necessarie per concretizzarne gli obiettivi.

Il finanziamento del Piano Nazionale non è un punto di arrivo, ma è l’inizio di un percorso che non sarà semplice e che prevede un grande lavoro nell’individuazione della modalità corretta di ripartizione delle risorse economiche. Però un passo importante è stato fatto e ora più che mai è fondamentale che le Istituzioni dimostrino unità e diano un segnale concreto, dando ascolto alla voce delle persone con demenza ed è necessaria che si vigili a livello locale affinchè le Regioni spendano oculatamente e velocemente tali fondi, indirizzandoli essenzialmente nei servizi socio-sanitari pubblici e che non rimangano nei cassetti per anni.

Comunque, è un esempio che riscalda il cuore in questi giorni difficili per tutti e ci lascia sperare per un miglior 2021.

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