Autore originale del testo: Stefano Fassina
Calenda non può essere sintesi della coalizione. Non abbiamo tempo da perdere. È urgente preparare un programma di svolta e mettere in campo un’adeguata classe dirigente per attuarlo in Campidoglio e nei Municipi di Roma. Come da impegni sottoscritti settimana scorsa, entro questa settimana ci ritroviamo al tavolo del centro-sinistra. È un tavolo ampio e plurale, come è necessario che sia, da aprire alle energie sociali, culturali e civiche della città. La priorità è raccogliere il faticoso lavoro sui territori più difficili fatto negli ultimi anni, riconquistare la fiducia e dare protagonismo politico a quel popolo delle periferie che era stato abbandonato e colpito da troppo tempo. In tale contesto, come a livello nazionale, è evidente la necessità di un dialogo costruttivo con il M5S, nonostante la ricandidatura della Sindaca Raggi lo inibisca al primo turno delle prossime elezioni amministrative. Una personalità come Carlo Calenda, per i legittimi interessi rappresentati, per le conseguenti posizioni politiche e di policy, può ampliare la portata della coalizione, ma non può esserne il punto di sintesi e di aggregazione. Non c’è soltanto un problema di autocandidatura. C’è un problema di interessi sociali da promuovere e di strategia politica da portare avanti con coerenza e determinazione.