I machi, il virus e lo stile di destra. Roba da pazzi.

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

I machi, il virus e lo stile di destra. Roba da pazzi.

Mi rendo conto che, dopo un po’, tutto stanca, tutto viene a noia, tutto sembra una gabbia. Così, credo, stia funzionando per molti riguardo la pandemia: inizia a scocciare e dunque basta con le cautele, via con la solita vita a ritmi forsennati, via alla saturazione del proprio tempo libero con mille attività, via con atteggiamenti del tipo “ancora me vieni co’ ‘sto virus”, come si dice a Roma.

C’è poi un altro atteggiamento, sintetizzabile nella parodia del coatto che Verdone fa in “Troppo forte”, quando, a proposito di una presunta lotta con una anaconda all’interno di un set cinematografico, il protagonista dice di avere gli “anticorpi coi controcojoni”. È lo stesso spirito di chi affronta il virus sfacciatamente, senza più barriere, perché se ne sente più forte e può batterlo. Il mondo, in fondo, è pieno di stupidi e di aspiranti suicidi.

Altro stile è quello di chi dice “fatemi morire o ammalare come voglio, ne va della mia autodeterminazione e del mio libero arbitrio”. Tutto giusto, persino filosoficamente corretto. Certo, vorrei vedere gli stessi intrepidi davvero alle prese con la morte, pere vedere di nascosto l’affetto che fa, direbbe Jannacci. Senza contare che un mio contagio personale equivale alla possibilità di altri contagio attorno provocati da me, come è accaduto all’imprenditore vicentino. Stessa storia.

Ultimi, ma non ultimi, ci sono i super-machi alla Johnson, alla Trump, alla Bolsonaro. Sorridenti e sfacciati dinanzi alle telecamere, sinché qualcuno dice loro che il test è positivo. Allora scende sul volto la preoccupazione vera, anche se, certo, una cosa è ammalarsi da capo dello Stato o del governo, un’altra da abitante delle favelas. Il rischio è diverso anche se il virus, in verità, non guarda in faccia a nessuno, vecchi e giovani, machi o meno, destra o sinistra.

Qual è il punto? È che bisogna essere cauti, mettere la mascherina, lavarsi le mani, rispettare una certa distanza dal prossimo. Davvero roba minima, che chiede pochissimo sacrificio, utile non solo a sé ma agli altri. Non si è meno machi se si rispettano poche regole di buon senso, né meno di destra, state tranquilli. Si è solo un po’ più ragionevoli e intelligenti dei super machi e di quelli di destra.

Si tratta inoltre di evitare, se possibile, la testardaggine. Per dire, Bolsonaro prima dichiara la propria positività ai giornalisti, poi si toglie la mascherina davanti a loro sorridendo. Cosa voleva dimostrare, che lui sfida il virus? Che ha gli anticorpi coi controcojoni? Non credo, perché penso che dentro di sé sia molto preoccupato. Il fatto è che, togliendo la mascherina da positivo, ha messo in pericolo chi aveva di fronte, mostrando come dietro ogni supermacho o uomo di destra, in fondo, c’è un grande, grandissimo egoista, personale e sociale. E poc’altro. Ecco il punto.

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