Per ripartire tutti assieme e per cambiare certe vecchie abitudini e convinzioni

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

Per ripartire tutti assieme e per cambiare certe vecchie abitudini e convinzioni.

Partiamo dai fondamentali.
1) Le tasse in Italia le pagano in massima parte i lavoratori dipendenti e i pensionati.

2) Senza le tasse, non avremmo ospedali e sanità pubblica e nemmeno altri miliardi di euro da consegnare alla sanità privata.

3) Senza sanità pubblica oggi, col Covid, saremmo un bel cimitero di croci, ben più di quanto già non siamo.

4) E, con ogni certezza, quelli che oggi se la prendono con chi vorrebbe prolungare la fase uno, solo perché “tanto lo pagano lo stesso, mica come noi che abbiamo attività ed esercizi chiusi”, sarebbero in buona parte morti o malati.

5) Detto ciò, la prossima volta, invece di chiamare indiscriminatamente “fannulloni”, “furbetti del cartellino”, “poveracci”, “sfigati” quelli che pagano le tasse di cui sopra, pensateci un attimo.

6) Inoltre, visto che ci siete, pagate anche voi le tasse, almeno una parte del dovuto, così accrescerete la vostra responsabilità sociale e vi sentirete più cittadini di quanto non siate oggi.

7) La speranza è che questa esperienza collettiva, quella di affrontare un virus tremendo, non vada perduta nella memoria di tutti. E cambi il giudizio su infermieri, maestre, impiegati, lavoratori dei servizi, delle pulizia, della vigilanza, autisti dei mezzi pubblici, commessi, ecc.

8) Nella consapevolezza che i decreti di Conte, e i sussidi, e i ticket, e le forme di aiuto (giustissime) anche a chi lavora in nero (tutti abbiamo diritto a vivere con dignità), non pescano denaro nel vuoto, ma nel bilancio pubblico e nell’indebitamento, mettendo in campo risorse di cui ci faremo carico sempre noi, che paghiamo le tasse, sotto forma di nuove tasse e di altri sacrifici futuri.

9) Spero, inoltre, che il virus porti con sé anche una maggiore considerazione, in generale, del settore pubblico, che sta perdendo sempre più colpi, qualità ed efficacia, a causa dei tagli, dello svilimento delle sue risorse, della cattiva immagine che serve solo a certa classe dirigente per spadroneggiare.

10) Detto ciò, spero davvero che molti lavoratori autonomi, artigiani, ma anche dipendenti che hanno perso il posto di lavoro o lavoravano in nero, possano farcela. Sono il primo a dire: aiutiamoli in tutti i modi con la solidarietà, i sussidi e la creazione delle condizioni migliori per la loro ripartenza in sicurezza (sociale, generale, perché il virus non è individualista ma ama il contagio).

C’è chi vorrebbe spaccare la società per governare grazie all’odio e al risentimento traboccanti. Ma questa è la destra. Per la sinistra, invece, ci vogliono la solidarietà e la condivisione, ma ci vogliono sempre, non solo ora, in modo che si possa ripartire tutti assieme. Non uno alla volta. E non per tornare alle vecchie abitudini. Ve lo assicura un ‘fannullone’.

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