Fonte: facebook
di Maria Pia De Noia – 6 agosto 2014
Il 6 agosto di 20 anni fa Domenico Modugno fu d’improvviso dal vento rapito. E incominciò a volare nel cielo infinito. Quando arrivò là, nel blu dipinto di blu, mica tanto felice di stare lassù, solo allora si accorse di quanto il mondo fosse meraviglioso. Guardò sotto di sé i doni che ci hanno fatto: la vita, l’amore, la luce di un mattino, l’abbraccio di un amico, il viso di un bambino. Ma ormai era giunta mezzanotte, spento ogni rumore, spenta anche l’insegna del suo ultimo caffè. Prese il cilindro per cappello, due diamanti per gemelli, un bastone di cristallo, la gardenia nell’occhiello, un candido gilet e un papillon di seta blu. E con incedere elegante, l’aspetto trasognato, continuò a volare nel blu dipinto di blu. Per salutarlo, mille violini furono suonati dal vento ma non riuscirono a fermare la pioggia d’argento.