di globalist – 26 settembre 2018
L’ultima sparata di Toninelli era stata, riguardo al Ponte Morandi di Genova, la costruzione di un “ponte multilivello”, dove si possa “passeggiare, mangiare, fare shopping”. Un’idea in netto contrasto con il progetto di Renzo Piano, che proponeva invece un ponte sostenuto da “43 vele di luce, una per ogni vittima”.
Ora, Piano è uno dei più grandi architetti al mondo e qualcuno a Toninelli glielo ha fatto notare, oltre a far presente al Ministro che un ponte/viadotto autostradale, con vista sui capannoni industriali e attraversato dai tir non è esattamente un posto invitante dove “mangiare e fare shopping”.
La pensa così anche Gino Paoli, che ai microfoni di Rai Radio 1, intervistato da Geppi Gucciari e Giorgio Lauro, ha definito Toninelli, senza tanti giri di parole, “un cretino”: “perché bisogna essere cretini per mettersi a competere con il più grande architetto al mondo. L’idea del ponte vivibile è una stronzata”.
Toninelli, che non prende bene le critiche, ha risposto ai numerosi commenti – non a Gino Paoli – con un post su Facebook in cui, testualmemte, chiama i suoi avversari “ignoranti” e suggerisce loro di “pensare a Instanbul, al ponte di Galata”. Un ponte vivibile, certo, che però passa per il centro storico, è attraversato solo da macchine, si trova a pochi metri d’altezza dal fiume ed è in un contesto completamente diverso da quello di Genova.
Il commento quindi forse più appropriato alla vicenda è quello di un utente Facebook: “Ah Toninè, io spero sempre che tu ci faccia, ma credo proprio che ci sei”.
