Lega, non si irride così la legge e la magistratura

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giovanni La Torre
Fonte: I Gessetti di Sylos

di Giovanni La Torre – 3 settembre 2018

Già quando emerse la prima volta la notizia che il ministro Salvini era iscritto nel registro degli indagati per la vicenda della nave Diciotti, l’interessato se ne uscì con una dichiarazione che si poteva risparmiare : “Se il pm di Agrigento pensa di intimorirmi si sbaglia”. Ora si viene a sapere che il Pm di Agrigento ha aggiunto altre ipotesi di reato e Salvini prontamente dichiara: “Altri due capi di imputazione? Per me sono medaglie”.

In un paese civile e democratico non si può irridere così la legge e la magistratura che è chiamata ad applicarla. Siamo allo scempio delle istituzioni democratiche che fu praticato già da Berlusconi. Qualche giorno fa un discepolo salviniano ha minacciato i giudici con queste parole: “se toccate Salvini vi veniamo a prendere a casa”.

Mi viene in mente la vicenda di qualche anno fa, ve la ricordate? Quella della scuola di un comune lombardo che era stata riempita dei simboli della Lega. Alla richiesta di toglierli perché contrari alla legge, il preside rispose che lo avrebbe fatto solo se “me lo chiede Bossi”.

Questo considerare la figura e la volontà del capo come qualcosa che è al di sopra della legge, oltre a essere segno di immaturità e debolezza psicologica, di bisogno di dipendenza da qualcuno, è indice inequivocabile di predisposizione alla dittatura, che in Italia ha un nome ben preciso: “fascismo”. E se pensiamo che Salvini ha buone probabilità di essere il prossimo Presidente del Consiglio, vengono i brividi. Ormai il leader della Lega può solo perdere da solo (e non è detto che non ci riesca), perché la maggior parte degli elettori sembra conquistata con l’uso sistematico della disinformazione.

Qualche giorno fa l’Istituto Cattaneo (forse l’istituto più serio di rilevazione politica) ha diffuso i risultati un’indagine dalla quale emerge che in Italia c’è il maggiore scarto, in confronto agli altri paesi europei, tra la presenza reale di immigrati e la percezione che ne ha la popolazione. Nel nostro paese gli immigrati extra comunitari sono il 7% della popolazione e invece il 70 % delle persone crede che siano quasi il 25%, tre volte e mezzo il reale. Da rilevare che i meridionali pensano addirittura che siano più del 27%, mentre i settentrionali pensano siano il 20%, e questo in una situazione in cui gli immigrati sono di gran lunga superiori al Nord. Si tratta con ogni evidenza dei risultati della manipolazione della realtà che sta compiendo in modo vincente la Lega, alla quale sono più esposti i meno fortunati.

Un ultimo dato conviene riportare: meno immigrati di noi, come %, li hanno solo Polonia, Portogallo (di poco), Rep. Ceca, Slovacchia e Ungheria. Come al solito ci confrontiamo sempre con i paesi meno sviluppati: la maggior parte degli imprenditori si confronta con i cinesi, la popolazione con quelle dell’ex impero sovietico. Anche questo è un segno evidente di declino.

Prof. Conte, lei è un uomo di diritto, se c’è batta un colpo.

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