Fonte: Blondet e Friends
di Maurizio Blondet, 15 agosto 2018
Cosa succede in Romania? Perché migliaia scendono in strada per chiedere le dimissioni del governo, accusato di corruzione? E’ dal febbraio 2017, dicono i giornali, che i cittadini romeni protestano ripetutamente contro il governo socialdemocratico perché “ostacola la lotta alla corruzione.
Cosa è successo allora?
Nel febbraio 2017, la corte d’appello di Bucarest ha condannato due israeliani della Black Cube, una “ditta di intelligence privata” che impiega ex agenti del Mossad ed elementi di spicco di Tsahal – fino a pochi mesi prima aveva come presidente onorario Meir Dagan, notorio capo del Mossad – e fornisce alla sua clientela internazionale “attività di intelligence, reperimento di prove (anche attraverso la profilazione dei soggetti interessati e l’utilizzo di agenti sotto copertura).[3] E poi attività di asset tracing (cercate i soldi), servizio di consulenza strategica in controversie multi giurisdizionali”. Insomma una dellel agenzie che vendono il rinomato know how repressivo, spionistico e screditante che Sion ha affinato nella lotta contro i palestinesi.
Sulle discusse altre operazioni della ditta, può essere utile Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Black_Cube
A Bucarest, i due impiegati condannati si chiamano Ron Weiner e David Geclowiz: li aveva arrestati meno di un anno prima la DIICOT, con l’accusa di aver condotto azioni finalizzate ad ottenere informazioni con cui screditare Laura Codruța Kövesi, la procuratrice alla testa del Direttorato anticorruzione rumeno (DNA), un’istituzione creata “ – ha scritto Il Post – “prima dell’entrata del paese nell’Unione Europea con l’obiettivo di combattere la corruzione ad alti livelli. Kövesi era già conosciuta in Romania: era una specie di prodigio. Nel 2006, quando aveva solo 33 anni, era diventata la prima procuratrice generale donna nella storia del paese e in seguito si sarebbe trasformata nel simbolo della lotta alla dilagante corruzione governativa”.
L’esponente di una Mani Pulite romena, Laura? Sospendiamo il giudizio. Ci preme mostrare come oscure entità ebraiche si ingeriscono in questioni politiche di paesi terzi, con la diretta protezione di Israele.
Infatti i due ebrei si dichiararono colpevoli, furono condannati a un paio d’anni ciascuno, poi furono soccorsi da un intervento di Israele che ne ha ottenuto la liberazione e il ritorno in patria. Chi li aveva arruolati per cercare lo sporco dietro Laura? Si disse, due dei diversi “potenti padroni di media” romeni, o “romeni” con le virgolette: Sebastian Ghita, padrone della Romania TV news station, Dan Voiculescu, di Antena TV Group e Antena 3 news station, Dan Adamescu, proprietario del giornale Romania Libera , Adrian Sarbu, che possiede Mediafax Group, Sorin Ovidiu Vantu, ex padrone di Realitatea TV, e Dan Diaconescu, OTV , definita “la prima televisione tabloid (scandalistica) in Romania.
Tutti questi Padroni del Discorso erano stati soggetti ad inchieste del direttorato anticorruzione di Laura Codruta, ed alcuni condannati.
La procuratrice Laura ha conquistato la stima della popolazione, esasperata a quanto pare dalla classe politica più corrotta che esista. Così, la gente non ha preso bene la decisione del 9 luglio scorso, da parte del presidente Klaus Johannis, quando la procuratrice è stata licenziata: Johannis ha dovuto dare applicazione ad una decisione della Corte Costituzionale, che aveva sancito la rimozione di Laura Kovesi. Ciò, si badi, su richiesta del ministro della giustizia Tudorel Toader, che accusava la dottoressa Laura di essersi allargata al di là del suo mandato e di “non aver rispettato l’autorità del Parlamento”. Il ministro Toader è stato lui stesso un membro della Corte Costituzionale (il sistema delle porte girevoli delle oligarchie non vige solo in Italia, dove ci troviamo Giuliano Amato messo sulla poltrona di giudice supremo da Napolitano); è diventato ministro della Giustizia dopo che il suo predecessore, Florin Iordache (PSD), aveva dovuto dimettersi in seguito alle violente proteste in Romania del 2017, esplose dopo il tentativo di Iordache di modificare il codice penale nel senso di depenalizzare il reato di corruzione .
Possiamo qui segnare una forte differenza fra la cittadinanza romena e la nostra. Nessuna “violenta protesta” s’è prodotta quando Gentiloni non più primo ministro, dopo il 4 marzo, superando il proprio mandato che lo obbligava ad occuparsi solo dell’ordinaria amministrazione, ha praticamente depenalizzato la corruzione della famiglia Renzi: con una “riforma” del ministro della “giustizia” Orlando la quale sancisce che i 6,6 milioni destinati ai bambini africani e invece finiti nei conti di certi familiari di Rignano, possono essere restituiti solo su denuncia di parte, ossia della stessa Unicef.
I procuratori hanno esortato Unicef Italia a denunciare i parenti di Renzi, altrimenti l’inchiesta finisce nel nulla. Con esiti probabili, dato che nel board di Unicef Italia siede fra tanti piddini, anche Walter Veltroni.
In Romania, la lettura di quel che succede è ulteriormente complicata d al fatto che il presidente Johaanis, che ha provato a resistere alla Corte e tenere Laura Kovesi al suo posto, è un liberale di destra, anti-Putin, amato dalla UE, mentre il corrotto governo social-liberale sta cercando di avvicinarsi a Mosca. Il presidente Klaus Iohannis aveva condannato l’operazione di polizia come sproporzionata e ha chiesto un’indagine giudiziaria sugli incidenti. Il ministro dell’Interno Carmen Dan ha giustificato sabato in una conferenza stampa a Bucarest la procedura della polizia con il fatto che questo era stato affrontato con pericolosi criminali violenti.
Il che è vero: per la prima volta, fra la folla che gridava “dimissioni!” al governo (non solo per la corruzione, ma per riforme fiscali, pensionistiche e di sicurezza sociale), e per “più Europa”, sono apparsi gruppuscoli ben organizzati, militarizzati e incappucciati, che hanno cercato con la forza di assaltare la sede del governo, suscitando la reazione degli agenti. Che sia uno dei servizi offerti dalla Black Cube? O invece abbiamo a che fare con una reincarnazione dei Black Bloc, che possiamo definire spaccatutto a disposizione dei poteri “europeisti”? Se c’è qualche lettore che ne sa di più, si faccia vivo.
Adesso il governo social-liberale sta ventilando di elevare contro il presidente europeista Johannis l’accusa di alto tradimento: anche qui, una qualche analogia con la situazione italiana, dove il presidente Mattarella e la sua relazione con il governo Lega-5Stelle.
Per il resto, non dimentichiamo: