di Gian Franco Ferraris, 8 dicembre 2017
Quest’estate ero a Madrid e sono andato a visitare il Prado, anche se in vacanza di solito frequento più i caffè storici che i musei. Girando fra le varie sale, in un lungo corridoio ho intravisto i bellissimi colori di un quadro raffigurante Carlo V a cavallo, mi sono quasi messo a correre e ho pensato: ma quello è un Tiziano! Neanche sapevo che al Prado c’erano quadri di Tiziano, ma averlo riconosciuto così da lontano mi ha rallegrato la giornata e ho avuto diverse sensazioni: la prima patriottica, per aver dato un grande contributo all’arte mondiale con i pittori italiani e la seconda un certo vanesio compiacimento per il mio intuito artistico, ma non per questo mi considero un critico d’arte, anzi mi piacerebbe visitare un museo avendo come guida Tomaso Montanari.
Così Montanari, che negli ultimi giorni si è sbizzarrito in velenose e inutili polemiche dovrebbe prendere qualche tisana rilassante con Massimo D’Alema che ha dedicato la vita alla politica a cui bisogna riconoscere che da oltre un anno, con capacità e lungimiranza, si è impegnato senza riserve.
Anche le critiche all’investitura di Grasso sono ingiuste, dopo tutti i mesi persi. Alle considerazioni di Montanari “Grasso una grande occasione perduta“, ha risposto in modo impeccabile il politologo Antonio Floridia con Liberi e uguali e le lezioni del Brancaccio: il bisogno di un nuovo partito della sinistra. Una replica perfetta, in cui ha smascherato le contraddizioni che hanno caratterizzato l’assemblea del Brancaccio, fino all’implosione finale e all’annullamento dell’appuntamento del 18 novembre.
Bisogna riconoscere che Falcone e Montanari sono stati encomiabili nella battaglia referendaria e anche il tentativo del Brancaccio è stata una risposta alle titubanze di Articolo Uno e alla strampalata incoronazione di Pisapia.
Non si tratta di epurare o rimproverare nessuno, ma non si possono dimenticare i ripetuti cedimenti degli esponenti di MDP alle leggi renziane, fino a quando sono stati nel PD, e anche in occasione del referendum costituzionale si sono pronunciati per il No all’ultimo momento. Quando il PD di Renzi ha preso il 40% alle europee, prevaleva la disciplina di partito; nel momento in cui la stella renziana ha cominciato a brillare di meno hanno preso coraggio e sono venute fuori le questioni di principio.
Ora, che è stata imboccata una strada giusta e decorosa, vale la pena anche per Falcone e Montanari di cercare l’accordo con Liberi e Uguali; essere contro è facile ma dovrebbe essere naturale per chi ha difeso la costituzione trovare il modo di stare insieme e di presentarsi con una lista unitaria. E’ questa la volontà della stragrande maggioranza del popolo di sinistra.
Quello che serve ora al paese è di mandare in Parlamento un gruppo più numeroso possibile di persone serie e competenti. Floridia e molti altri pensano che questo sia il modo per fondare un vero partito di sinistra; in parte hanno anche ragione, perchè non c’è democrazia senza partiti, ma oggi questo passo è impossibile da farsi perchè l’opinione pubblica italiana non si fida del ceto politico e quindi è indispensabile riconoscere che i partiti non sono abbastanza rappresentativi della società e che bisogna aprire a persone popolari o emblematiche della società civile.
Infine, nonostante che Speranza, Civati, Fratoianni e gli altri abbiamo dato il massimo, sono tutti maschietti e non ci vuole molto a capire che una figura come Anna Falcone sarebbe una risorsa importante e un vero segnale di cambiamento.
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Ps commento di Emanuela Amendola
Come figura femminile ci sarà Laura Boldrini che, comunque, non risolve i nodi politici che dici tu. E che, se superati, avrebbero consentito a tanti di noi di condurre sui territori campagna elettorali coerenti con percorsi già intrapresi. Così, invece, andiamo incontro a forzature non sempre sostenibili. Ormai tendo ad essere pessimista sulla questione.
Ps 2 commento di Paolo Marchesani
Certo sarebbe auspicabile, ancora di più se ad aderire sono giovani e, tutto sommato abbastanza nuovi. Ma, come si suole dire, per fare all’amore bisogna essere in due. Quindi, occorre che ci sia una volontà /scelta condivisa. Affinché ciò possa accadere, ci vuole una sede di dialogo diretto, degli argomenti da discutere e, soprattutto la volontà di farlo. In estrema sintesi, occorre sapere cosa è la politica e come si fa, a maggior ragione a 3 mesi (e non 3 anni) dalle elezioni. Io però, allo stato attuale, soprattutto da Falcone e Montanari, non vedo e, non leggo nulla in questo senso. Hanno fatto per mesi un grande lavoro, che tutti gli riconoscono, sono però partiti a giugno su alcune basi e, sono arrivati a novembre, sostanzialmente sulle stesse. Hanno prevalentemente fatto un discorso incentrato sui criteri di rappresentanza e sulle linee di tendenza che la sinistra avrebbe dovuto avere. Si sono autoesclusi quando hanno capito che la formazione delle liste elettorali non avrebbero potuto farle e/o influenzarle loro. Ho avuto la sensazione che per loro il tutto avrebbe dovuto essere gestito sul piano movimentista con stile di assemblea studentesca o sindacale di stampo retrò. Potrei anche sbagliarmi ma temo che questo modo di fare (lo ribadisco) è meno nuovo di come si presenta. Sembra più lo stile di sinistra votata alla autoreferenzialità che non una sinistra che può anche essere determinante nel governo del paese. La situazione socio-economico italiana e, la inadeguatezza di tutte le forze politiche sullo scenario attualmente, possono permettersi che anche la sinistra entri in questa logica? Secondo me NO! Quindi credo che paradossalmente, non avere quel tipo di novità, a sua volta può essere più nuovo. La concretezza di proposta può essere la novità. Spero che Liberi&Uguali sappia esserlo.
6 commenti
Ha ragione Montanari quando afferma “occasione persa”, perchè di quello si tratta ma in senso contrario a ciò che Lui presuppone.
A quattro mesi dalle elezioni, restare immobili, in attesa che Rifondazione comunista decida finalmente di uscire dall’ auto isolamento, sarebbe stato da incoscenti.
uniti a Sinistra, cos è Liberi e Uguali, se non le fondamenta proprio di quel partito di tutta la Sinistra che tutti auspichiamo?
I tempi non sono affatto scaduti e i giochi non sono affatto fatti, il processo di unificazione è stato finalmente avviato e non si aspetta altro che Rifondazione e chissà, magari Risorgimento Socialista, possano a vogliano aderire.
E’ l’ unico modo per poter contare e determinare le politiche di questo povero paese, vandalizzato dal liberismo più becero, messo in atto anche dal PD.
Dalla crisi si esce solo da Sinistra ma la Sinistra, tutta, finalmente deve capire che la pura rappresentanza non serve a nulla, peggio, serve solo a far governare le destre, PD compreso.
Carissimi,
credo che il grande lavoro fatto in questi mesi da questi illustrissimi signori, sia andato in senso completamente opposto e quindi in senso distruttivo e divisivo, e ne vediamo i risultati, del resto poco ci possiamo aspettare da personaggi pomposi o saputelli senza sostanza, che elargiscono discorsi o commenti che non hanno niente a che fare con la sinistra, con il sociale e con la solidarietà. Anzi servono, spero involontariamente, ad annichilire la sinistra stessa, sempre più divisa in groppuscoli insignificanti che credo e spero a questo punto prendano lo 0, per cento. Ricordiamoci che il nemico sono e sempre saranno le destre oltranziste, fasciste e xenofobe che vediamo purtroppo risorgere in ogni dove
Il problema e’ che ai partiti di Liberi ed Uguali del Brancaccio ne erano osservatori più che convinti partecipanti. Eccetto Mpd che non ne ha mai voluto sapere.. Alla fine e’ saltato il banco perché sia Anna che Tomaso hanno ritenuto il percorso non più praticabile. Avevano paura che si impossesse del Brancaccio l’unico partito rimasto fuori dal tavolo della trattativa. Cosa improbabile, perché i civici erano la maggioranza e molti compagni di Si vi avrebbero partecipato con molta passione. E pure anche un bel po’ di civatiani. Il Brancaccio non doveva essere sciolto e forse si riusciva a costruire qualcosa. Ora voglio coerenza da Tomaso ed Anna, considerando che con 2 liste loro non avrebbero continuato l’esperienza. Perciò niente candidature a favore di un lista. La seconda lista si farà. Si farà non perché si e’ lavorato su un altro tavolo come hanno fatto Si, Possibile e MDP. Si era capito come sarebbero andate le cose già al Politicamp di Possible a luglio di quest’anno tenutosi a Reggio Emilia. La second lista si fa, perché un partito escluso a priori, e tanti giovani che hanno necessità di una trasformazione, non,possono permettersi di stare a guardare. Io auspico non succeda, ma dopo le politic he ci sono parecchi presupposti perché si rifaccia il centro sinistra. Noi vogliamo una forza politica che veramente lavori per costruire un alternativa politica e culturale nei territori. Ci sono le amministrative e le regionali nel 2019. Di lavoro da fare ce ne davvero tanto.
Capisco che conto meno di Montanari, ma “Liberi e Uguali” mi
offre uno spiraglio rispetto al non voto. Apprezzo il suo intuito storico-conoscitivo
e a questo proposito le chiedo se è a conoscenza dell’orientamento di “Liberi
e Uguali” verso le politiche culturali del duo Renzi-Franceschini. Se intendono
continuare su questa sciagurata via delle riforme a costo zero e danni
incalcolabili o se si vuole porre un argine, sedersi e finalmente discutere
prima di agire.
buon lavoro con bobo raxico….noi siamo per un’altra prospettiva
bluesdiperiferia.wordpress.com/2017/12/01/potere-al-popolo/
Sarei veramente dispiaciuto se la coppia Falcone Montanari non entrasse nella nuova formazione. Quello che mi auguro è che politici troppo navigati non si mettessero troppo in vista lasciando posto alle giovani generazioni come diciamo sempre solo a parole,