Anna Falcone: “stare uniti perché sennò vince la destra non ha senso”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Anna Falcone

di Anna Falcone – 18 ottobre 2018

Vorrei che ci dicessimo una cosa, con sincerità: dopo la catastrofica politica del PD di Renzi di demolizione dei diritti e dello Stato sociale, neppure la Sinistra più coraggiosa che corresse in autonomia – men che meno quella più asservita – riuscirebbero a portare al PD i voti necessari a formare un governo. Smettiamola con questa tiritera sulla “responsabilità” di stare uniti perché sennò vince la destra.

La destra ha già vinto nelle politiche e nella cultura del Paese. Chi responsabilmente volesse contrastarla, dovrebbe pensare solo a unire le forze, civiche e di sinistra, contrarie al neoliberismo, e costruire un progetto di società e di sviluppo nettamente alternativi. Di più: un progetto capace di far reinnamorare le persone della politica perché, finalmente, contano loro, non le classi dirigenti, vecchie e nuove. Se ciò non bastasse, la legge elettorale in corso di approvazione è disegnata apposta per favorire il PD e Berlusconi. E, allora, cari “responsabili”, anche se vi voleste presentare alle elezioni con Renzi, la coalizione sarebbe destinata a saltare perché anche Bersani stasera ha escluso la possibilità di fare un accordo con la destra (e menomale!). Di cosa si ha paura, allora? Di saltare un giro? Di fare qualcosa di serio a Sinistra che abbia, una volta tanto il fine di tornare a difendere sul serio i diritti di lavoratori, disoccupati, giovani, precari e senza futuro? Di iniziare oggi a costruire l’alternativa di governo di domani.

Ecco, io non credo valga la pena di fare lotta politica se non si ambisce, prima e a prescindere dal governo, a realizzare i propri obiettivi politici e sociali, non quelli degli altri. Una vota tanto, corriamolo questo rischio di essere coerenti e coraggiosi. Corbyn docet. E tanti altri con lui. Basterebbe prendere spunto da chi ci ha sbattuto la testa prima di noi. #avantiasinistra

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2 commenti

cambio1715040 18 Ottobre 2017 - 14:39

Illustre Falcone,
abbiamo molta paura, terrore direi, di saltare un giro, perchè vorrebbe dire lasciare il Paese per altri 5 anni almeno nelle mani della mediocrità che in questa palude ci ha portato e ci trattiene.

Abbiamo paura perchè da noi manca qualcuno che assomigli a Corbyn, che abbia la sua storia di rigorosa coerenza che lo ha reso stimato e apprezzato dalla city come dalle periferie, da uomini e donne, giovani e vecchi.

Con il cambio di ciclo economico in corso, con il quale l’Europa ci trascinerà ad un PIL anche appena sufficiente, le mance aumenteranno e potranno corrompere e attenuare il generale malcontento verso questa casta inetta, renzismo in testa. Ed il cambiamento necessario e facile in questo momento, diventerà più incerto e difficile.

Lasciate l’aggregazione della Sinistra a Bersani e C. e rivolgetevi, come Podemos, solo alla Cittadinanza, offrendole la possibilità di un voto credibile e affidabile, per una Lista Civica Nazionale per la Democrazia Costituzionale. Dopo le elezioni, nulla impedirà una coalizione di progresso che sarà maggioritaria.

Non possiamo perdere anche questa occasione, “cogliamo l’attimo” favorevole per il cambiaento, per arrestare ed invertire degrado e declino, per portare il Paese nell’Europa più evoluta.

Non dobbiamo sentirci legati alle insegne di una Sinistra che molto ha fatto per demolire la propia credebilità presso la Cittadianza diffusa, ma legati solo ai suoi valori e obiettivi, perseguibili con maggior efficacia con un miglior successo elettorale, al di fuori del suo richiamo perdente.

Non siate conservatori mentre predicate progresso!

Vostro Paolo Barbieri

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Marcello 20 Ottobre 2017 - 23:34

Anna Falcone mi sembra una persona di buon senso; finalmente una persona che non ambisce ad occupare il posto in Parlamento dei politici attuali; lancia una sfida a chi vuole cambiare veramente questo paese, affrontandone gli aspetti cruciali.
Il lavoro prima di tutto; la speranza per i nostri giovani. Il primo dei problemi dove la politica fino ad oggi ha fallito, preoccupandosi di costruire attorno a sé un clima di consenso trovando solo i demeriti degli altri e non facendo proposte e affrontando soluzioni. E da qui che bisogna partire, dalla realtà dei nostri concittadini, dalle loro sofferenze, dal loro stato sociale impoverito. E quindi sono i problemi e soprattutto le loro soluzioni che devono contribuire a creare una nuova classe dirigente che ne condivida i principi, le finalità, gli obiettivi e che si possa candidare, no domani, ma quando sarà maturo il tempo, per creare una nuova classe dirigente del nostro paese. Condivido l’analisi della Falcone quando prevede un fallimento delle prossime elezioni con questa legge elettorale truffa, fatta a misura di Renzi e Berlusconi, contro la Lega e M5S. Nessuno di loro uscirà vincitore dal prossimo risultato elettorale; ciascuno avrà bisogno dell’altro per governare; ma il giorno dopo si divideranno sulle strategie, sulla suddivisione del potere, sul primato della politica; si ritornerà quindi nuovamente ad un governo di transizione. E quindi quando il popolo sovrano si renderà conto che bisogna impegnarsi in prima persona, creando e contribuendo a creare le condizioni per dare sostegno e fiducia a chi veramente è dalla parte del cittadino e non dei poteri forti o delle banche, solo allora si potrà compiere un passo importante e ridare una vera dignità a questo paese pervaso dalla illegalità, dalla immoralità, da faccendieri. Non tutta la politica di oggi è marcia, però si stenta ad individuare i politici onesti, coloro che in silenzio continuano a sopportare e a permettere che tutto rimanga inalterato. La sfiducia ormai nell’attuale classe dirigente è quasi totale; dobbiamo recuperare chi ha perso la fiducia; occorrono segnali chiari, inequivocabili, trasparenti, non ambigui. Non possiamo permetterci ancora una volta di sbagliare. Ma non perdiamo la speranza. L’onestà presto dovrà trionfare se vogliamo finalmente vivere in un paese che vuol definirsi civile, europeo, democratico.

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