La parola…

per Francy
Autore originale del testo: Dickinson
Fonte: web
Url fonte: Http://wikipedia

La Parola è uno dei sintomi dell’affetto

E il Silenzio l’altro –
La comunicazione perfetta
Nessuno può udirla

Esiste e la sua conferma
Si ha dentro –
(…)

Emily Dickinson

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

1 commento

fausto 2 Agosto 2017 - 12:54

Viviamo nella società del rumore, della
connessione permanente, del sovraffollamento di informazioni, immagini,
sollecitazioni. In questo continuum acustico e visivo, è difficile trovare
spazi di silenzio, inteso non come isolamento o fuga dal reale, ma come stacco,
pausa, attimo ritagliato e colto per pensare, fantasticare, contemplare o
semplicemente rallentare. Silenzio come cuneo, silenzio come occasione che si
pone tra, in mezzo,come una sospensione della corsa frenetica, delle attività
consuete, del flusso ininterrotto della vita, per osservare le cose da un nuovo
punto di vista, per rivederle, risentirle. Oppure per entrare in una nuova
relazione con il paesaggio che ci circonda o con i luoghi abituali, le case, i
palazzi, le architetture. O con gli altri, i cui volti ci scorrono davanti agli
occhi senza interrogarli, senza incontrarli.

Qual è l’immagine del silenzio? Si può contrapporre al tempo della fretta un
tempo sospeso e carico d’attesa, che valorizzi e necessiti di uno sguardo
lento, nella realizzazione come nella fruizione dell’opera. Immagini non
urlate, anche in opposizione alla tendenza ormai prevalente di linguaggi forti,
di imposizioni visive, di ricerca a tutti i costi dell’impatto, del colpo di
scena, dell’inquadratura a effetto. Immagini che ci invitino a guardare oltre
le superfici, a ritrovare pensieri dimenticati e tracce di ricordi . Si può
ricercare un linguaggio che abbassi il tono della voce, che colga i sussurri,
le ombre, il non immediatamente udibile, il non immediatamente visibile.

Silenzio come cambio di sguardo e di distanza per rinnovare il punto di vista
abituale e trovarne un altro dove il mondo si mostri in modo diverso. Cerchiamo
ritratti d’impermanenza, immagini di vuoti che sono pieni, still life di quel
“mentre”, sospensione silenziosa e fugace, in cui accade il mutamento.
ABITARE IL SILENZIO
di Fausto Corsetti

Rispondi

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.