Il neo presidente della Regione Piemonte Chiamparino replica al sindaco di Susa che aveva bocciato la proposta di sconti fiscali per l’area interessata alla Torino-Lione: “Noi andiamo avanti. Se Plano non vuole i soldi deve spiegarlo ai suoi cittadini”
da Repubblica di Sara Strippoli e Fabio Tanzilli 13 giugno 2014
LA REGIONE va avanti con il suo progetto di sostegno allo sviluppo per la valle della Tav. Se Sandro Plano non sarà interessato, vorrà dire che Susa non ne beneficerà. Sergio Chiamparino non aspetta molto a reagire alle dichiarazioni di Sandro Plano. Nella prima seduta del Consiglio comunale, il neo sindaco di Susa ha annunciato la sua intenzione di “non essere il sindaco di tutti”. Per poi spiegare con metafora: “Sono stato eletto su un programma e se lì c’è scritto che si va al mare poi non decido certo di andare in montagna”. Parole a cui aveva aggiunto un giudizio tranchant sulle misure ipotizzate dalla Regione e annunciate da Chiamparino: la riduzione sul costo della benzina, l’azzeramento dell’Irap e un piano per attirare imprese e investimenti: “Mi sembrano sparate alla Cota. Chiamparino si occupi di sanità, servizi e turismo”. Il presidente replica impassibile: “Noi abbiamo un programma per la Val Susa che realizza la Tav. Se Plano vuole confrontarsi ed essere parte del progetto bene, altrimenti noi lo realizziamo lo stesso. Se poi Susa vuole rinunciare alle cosiddette compensazioni lo spieghi ai sui cittadini. Se a loro va bene così….”.
Il match non è destinato a chiudersi a breve. Così come resta aperta la questione politica: la contraddizione, che si protrae da anni, fra la posizione “Si Tav” del Pd e quella del “No Tav” Plano per il quale già da tempo il senatore Stefano Esposito chiede l’espulsione. Il segretario regionale Pd Davide Gariglio programmerà a breve un incontro con Plano e con il segretario provinciale Fabrizio Morri: “Dobbiamo parlarci. È inammissibile che un sindaco, uomo delle istituzioni, possa pensare di boicottare un’opera decisa dalle istituzioni. Se poi lo fa con la tessera del Pd tanto peggio. Noi non chiediamo abiure ideologiche né tantomeno pensiamo che nel partito il pensiero debba essere omologato su tutto, ma ci aspettiamo che i sindaci non mettano in discussione decisioni già prese”. Durante la campagna elettorale Plano aveva dichiarato di essere propenso a lasciare il partito, poi ci aveva ripensato. Il segretario provinciale Fabrizio Morri condivide la proposta di un incontro vis a’ vis: “Se dalle parole incaute di mercoledì, Plano passerà a comportamenti che possano mettere in imbarazzo il partito, tipo partecipare a manifestazioni No Tav, allora ci saranno gli estremi per un provvedimento”. Sandro Plano risponde di essere disposto a qualsiasi incontro ma non intende arretrare di un solo passo: “Chiamparino venga qui ad incontrare i sindaci e spieghi cosa vuole fare invece di fare sparate sui giornali”.
Il sindaco di Susa non è però l’unico eretico del Pd in valle. Contrari alla Torino-Lione sono il neo-sindaco di Caselette Pacifico Banchieri, il vicesindaco di Condove “civatiano” Jacopo Suppo. Il sindaco di di Bussoleno Anna Allasio dice: “Sono tesserata del Pd e No Tav da sempre, vorrei far cambiare idea al mio partito. Visto che gli iscritti del Pd con questa posizione sono così tanti, forse qualcuno da Torino dovrebbe farsi delle domande”. Sulla stessa linea di Plano anche il neo-sindaco di Almese, delle liste civiche No Tav, Ombretta Bertolo: “Siamo disponibili a dialogare con Chiamparino e tutte le istituzioni, ma chiarendo che l’opera non va fatta”. L’unico rimasto fuori dal coro in bassa Val Susa è Paolo Alpe, primo cittadino di Borgone vicino al centrodestra e non contrario alla Tav: “Come sindaci dobbiamo obbedire alle leggi dello Stato, e non siamo noi a stabilire se l’opera va fatta o no – dice – e forse qualcuno si dimentica che l’Osservatorio è nato quando Plano era sindaco di Susa e aveva pure partecipato all’accordo di Pracatinat.”