di Luigi Altea 7 giugno 2016
Debora Serracchiani faceva l’avvocato.
Disgraziatamente la professione non le bastava. E non accontentandosi di prendersi cura dei suoi clienti, decise di occuparsi anche di noi.
L’inizio fu promettente. Un breve e accorato discorso ad un’assemblea dei circoli del PD e una successiva comparsata TV, ospite di Daria Bignardi, attirarono su di lei l’attenzione di molti.
Dario Franceschini, noto talent scout, la candidò alle Europee, convinto d’aver trovato la nuova “pasionaria” della sinistra.
L’alta marea, come si sa, ha il merito o la colpa di portare tutto in superficie sempre più su, sempre più su…
Il PD, allora in salute e in crescita, portò in alto, troppo in alto, anche la modesta ragazza friulana.
Arrivata in cima, Debora si è come surgelata. La passione è scomparsa, ed è stata sostituita dal calcolo, dal cinico cambiamento di posizioni, dalla freddezza…
Basta osservarla quando parla: il volto rigido, gli occhi fissi, la bocca semichiusa, come se le mandibole non avessero completato il processo di scongelamento.
Di lei si ricordano ripetute dichiarazioni di sconcertante mediocrità, e raffiche di banalità…
In un partito serio, capace davvero di premiare il merito, la Serracchiani occuperebbe, come a scuola, il banco dei ripetenti, in ultima fila, laggiù in fondo, accanto al calorifero…
Un tempo, le principesse, per far risaltare la loro bellezza, portavano a teatro due scimmie da far sedere una alla loro destra e l’altra alla sinistra.
Matteo Renzi per far risaltare la sua intelligenza, nelle conferenze stampa fa sedere al suo fianco Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani.