di Luigi Altea – 16 maggio 2016
Andrea Romano potrebbe fare il professore. E invece fa l’onorevole. Ma non l’onorevole tanto per dire, bensì l’onorevole tanto per prendere. Ed infatti si onora di prendere, tutti i mesi, un cospicuo stipendio. Stipendio che si è sempre guadagnato esprimendo l’opinione di tutti, tranne la sua.
Cominciò con i DS, quando il carro che tirava di più era quello di D’Alema, del cui governo fu collaboratore al ministero degli Esteri.
Per cinque anni fu poi direttore di Italianieuropei, fondazione dalemiana che lasciò, sedotto da Luca Cordero di Montezemolo, dal quale ottenne la direzione di Italia Futura.
Con l’incoronazione di Mario Monti a salvatore della patria, non esitò ad aggregarsi a Scelta Civica, e ne divenne deputato e capogruppo alla Camera.
Gli inquietanti rumori del carro della rottamazione, provenienti da Firenze, lo indussero a collocarsi prudentemente nel Gruppo Misto, che è una specie di “sala celtica” militare, nella quale la soldataglia è obbligata a sottoporsi a profilassi antivenerea, prima di raggiungere il reparto e riprendere pieno servizio.
Emendatosi dal passato, finalmente riceve da Matteo Renzi un contratto a tutele crescenti…
Ed eccolo, infatti, su tutti i canali di tutte le TV , a tutte le ore, sostenere non più le opinioni di tutti, ma solo quelle di tutti i renziani, eccetto sempre le sue… che neppure lui, forse, conosce…
Chi avesse la voglia e la pazienza di rovistare nella rete, biografie come questa ne trova a bizzeffe…
Io ne ho scelta una, a caso, non per dimostrare quanto sia oscuro il momento che viviamo, ma per gridare forte che più sarà fitto e diffuso il buio che ci avvolge, più sarà necessario accendere una lampada…anziché limitarci ad imprecare contro la notte…
La lampada potremo tenerla alta e ben accesa ad Ottobre, votando NO al referendum.
Lì dobbiamo fissare lo sguardo, perché lì si trova la linea mattinale della luce…