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di Alfredo D’Attorre – 4 aprile 2016
Fra poco meno di due settimane ci sarà il referendum contro le Trivelle, finalmente la parola torna ai cittadini. Questa è una grande opportunità di fronte a un governo che sta provando a chiudere tutti gli spazi di partecipazione e di ascolto delle istanze dal basso. Per questo la stagione referendaria ha una straordinaria importanza, a partire dalla consultazione del 17 aprile, che a questo punto sarà un voto anche per riaffermare la trasparenza della politica e il diritto dei cittadini comuni di contare.
Spero che anche nel Pd si apra una qualche riflessione sull’insostenibilità di questa situazione. E il Movimento 5 Stelle va incalzato su un punto: la mozione di sfiducia non può essere un atto solo dimostrativo, ma deve implicare la disponibilità, che finora in questa legislatura è mancata, a concorrere a un governo di cambiamento. Se si manda a casa Renzi, ci sono i numeri per costruire un governo che favorisca l’approvazione di misure serie su conflitto di interessi, regolazione delle lobby ed emergenza economico-sociale, e per consentire al Parlamento di approvare una legge elettorale decente. Di fronte alla gravità della crisi morale e civile acuita dal governo Renzi, i 5 Stelle non possono più limitarsi solo alla denuncia.