Bray, Marino, Fassina, cercate di costruire qualcosa di buono per Roma

per Gian Franco Ferraris

di Gian Franco Ferraris  8 marzo 2016

Mentre si svolgevano le primarie del PD a Roma, il cui frutto è il risultato di un albero (il PD) malato e non poteva essere diversamente dopo le coltellate al sindaco Ignazio Marino, lo scandalo di mafia capitale, l’arroganza del commissario del PD, Matteo Orfini, che ha raccolto dal notaio  le firme dei consiglieri comunali del PD insieme a numerosi consiglieri dell’opposizione per la mozione di sfiducia al Sindaco, su varie fonti giornalistiche trapela il disegno di candidare Massimo Bray a Sindaco di un ampio schieramento di sinistra e con il conseguente ritiro della candidature di Stefano Fassina e di Ignazio Marino.

Su Affari italiani http://www.affaritaliani.it/roma/campidoglio-massimo-bray-verso-il-si-per-sel-marino-fassina-passo-indietro-411014.html?refresh_ce

è comparso oggi questo testo:

“Secondo quanto risulta ad affaritaliani.it. mentre un pezzo del Paese sarà a cena per la festa delle donna, Bray terrà una riunione top secret col vicepresidente della Regione Massimiliano Smeriglio e col presidente del Municipio Andrea Catarci. L’obiettivo è unico: valutare se Stefano Fassina e Ignazio Marino sono pronti a fare un passo indietro, unica condizione, questa, che l’ex ministro avrebbe posto per essere candidato unitario del blocco di sinistra.

Se passa il progetto di Massimo D’Alema, il vero regista dell’operazione che punta a dare la picconata finale alle velleità di Roberto Giachetti, allora la spaccatura sarà completa con inevitabili riverberi sul Pd nazionale. D’altronde, la frase che gira e rigira negli ambienti di Sel è chiara: “Il polo di sinistra si fa per accumulo e non per sottrazione”, e su questo aforisma “da vecchi comunisti” è nato il progetto di affiancare al progetto di Fassina per Roma e alla capacità distruttiva promessa dal libro che Marino presenterà il 31 marzo, il candidato forte, “capace di parlare” a tanta gente e di far uscire Sel da quell’angolo naturale nel quale si è rinchiuso (…).”

ansa - bray - Il ministro per i Beni Culturali Massimo Bray arriva all'Abbazia di Spineto a Sarteano (SI), 12 maggio 2013. ANSA/ETTORE FERRARI

Le fonti  vicine al Pd raccontano invece che a ore uscirà la dichiarazione di Bray di indisponibilità alla candidatura.

Comunque sia, anche dal nostro punto di vista marginale si percepisce che la pentola bolle.

Ignazio Marino dal 22 febbraio si è ritirato in silenzio a scrivere il libro che uscirà a fine mese. Stefano Fassina merita rispetto e onore perchè mentre tutti intrigano, sta lavorando sodo a costruire una proposta sui nodi cruciali di Roma (e i molti problemi) con le persone di buona volontà disponibili. Più volte si è dichiarato disponibile a un passo indietro sia quando è stata ventilata la candidatura senza simboli di partito di Walter Tocci, sia quando ha proposto a Ignazio Marino di presentarsi uniti e di far scegliere il candidato ai cittadini con primarie realmente ‘democratiche’.

stefen

Purtroppo Fassina viene subdolamente messo in discussione ogni giorno da una parte di Sel. Il diario fb di Massimiliano Smeriglio è lo specchio di tali intrighi, questo post del 3 marzo è secondo solo alla ottusa arroganza di Matteo Orfini:

“Sono convinto che si tratti di un fraintendimento, perché altrimenti Stefano Fassina sul quotidiano dei Vescovi, quando parla di divieto della stepchild adoption, sembra quasi proporre l’arresto di Nichi Vendola. Le trovo parole sbagliate, anni luce lontane dalla sinistra che abbiamo conosciuto in questi anni. Non è di sinistra alzarsi la mattina e decidere cosa è di sinistra. Non è di sinistra sorvegliare e punire. Non è di sinistra lo Stato Etico che entra sotto le lenzuola. Siamo tutte e tutti contro lo sfruttamento, ma non è di sinistra non vedere l’omofobia patriarcale negli attacchi violenti e maschilisti che sta subendo Vendola in questi giorni. Nel 2016 non è di sinistra attestarsi sulla contraddizione Capitale-Lavoro senza fare i conti con i corpi, la libertà, la sessualità, l’autodeterminazione e i desideri delle persone. Non è di sinistra trattare con l’accetta temi complessi che hanno a che fare con la vita delle persone. Persone, donne, uomini e bambini che diventano l’oggetto della polemica ideologica, mai il soggetto da capire, ascoltare. Ecco tutto questo riduzionismo bacchettone non è di sinistra, comunque non è la mia sinistra. Fassina afferma di voler parlare con Vendola di questi temi. Forse sarebbe più corretto affrontarli in luoghi collettivi, a partire dalla costituente di Sinistra Italiana per capire finalmente di quale sinistra parliamo.”

E’ ovvio che l’unica cosa di buon senso che dovrebbe fare Smeriglio è quella di dimettersi dalla poltrona di vicepresidente della Regione Lazio, ma ormai siamo abituati ad avere la pazienza di Giobbe e sopportare arroganze, settarismo, inutile litigiosità.

Insomma, si fiuta quanto Roma ha di peggio, complotti, facili amicizie, piccole furberie; tuttavia siamo consapevoli che Massimo Bray, Stefano Fassina e Ignazio Marino sono persone serie e che hanno a cuore la città di Roma  e soprattutto i cittadini di Roma.

L’auspicio è che trovino la strada per un accordo decoroso tra loro per mettere in campo una proposta politica e di programma che risponda alla domanda di buona politica e di capacità di affrontare i problemi concreti di gran parte delle persone in carne ed ossa della capitale e di tutto il Paese.

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2 commenti

Martina Garbarino 10 Marzo 2016 - 14:36

Il re è nudo, il Pd di Renzi ha perduto la credibilità della stragrande maggioranza del popolo italiano. Purtroppo al partito della Nazione non ci sono al momento alternative. La destra è orfana di Berlusconi, alle comunali ha scelto i candidati più deboli e Sel è diventata il servo inutile del Pd – il caso di Milano è emblematico, e in concreto intralcia la costruzione di una sinistra autonoma. Ma le cose stanno maturando e Roma è una grande opportunità se si riesce di proporre un bravo candidato – Bray, Fassina o Marino vanno benissimo, ma soprattutto un percorso democratico e condiviso con le persone e non solo i residui dei partiti

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