di Luigi Altea 26 febbraio 2016
Povero Roberto Speranza ! Ha deciso di farsi crescere la barba per nascondere i segni delle sberle che riceve e riceverà dagli “amici” della maggioranza PD.
Speranza è uno dei due “cavalli di razza” sul quale aveva puntato il celebre scopritore di talenti, Pierluigi Bersani.
L’altro è Alessandra Moretti che, dopo aver svolto il compito di temporaneo riferimento erotico del Partito, ha fiutato l’aria e si e fatta prudentemente depilare da mani professionali.
Roberto, invece, si è votato al sacrificio, e il pelo e contropelo gli è viene gli verrà praticato da mani rozze e sbrigative.
La sinistra PD si è adattata fin da subito a un rapporto ancillare con la maggioranza, ed è stata quindi puntualmente soverchiata dalle prepotenze della gerarchia.
Alla minoranza è vietato il minimo azzardo, è negata anche la più innocente e sporadica iniziativa.
Oggi Speranza ha accennato alla necessità di una discussione e, se il caso, di un congresso. Ed è stato subito ricoperto dalla bavosa repulsa della Serracchiani e di Lotti, suo compagno di stazza politica.
A Speranza va riconosciuto, comunque lo sforzo di aver aperto bocca…
Gli altri, tutti gli altri, hanno scelto il silenzio, come fuga dai fastidi, come riparo dalle ritorsioni e dalle volgarità dei gerarchi.
Tutti aggrappati all’illusione della benevolenza del Capo, sotto il cui tavolo aspettano le briciole.