Url fonte: http://2015.festivaleconomia.eu/programma
Il festival dell’economia di Trento si svolge dal 29 maggio al 02 giugno, il tema di quest’anno è la mobilità sociale
ecco il programma completo:
Alessandro Andreatta, Tito Boeri, Innocenzo Cipolletta, Paolo Collini, Gregorio De Felice, Giuseppe Laterza, Nunzia Penelope, Ugo Rossi
I dieci anni che hanno cambiato il mondo, in un racconto che mette al centro l’economia. Immagini, dati, grafici, voci, testimonianze.
La mostra rimarrà aperta fino al 30 giugno con i seguenti orari:
dal 30 maggio al 2 giugno: dalle ore 9.00 alle ore 21.00;
dal 3 al 30 giugno: dalle ore 8.00 alle ore 18.00 sabato e domenica esclusi.
Gli Stati Uniti sono diventati uno dei paesi più disuguali del mondo. Contrariamente a quanto si dice spesso, anche l’uguaglianza delle opportunità è oggi più lontana negli Stati Uniti che in altri paesi avanzati. Le forze del mercato (tecnologia e globalizzazione) hanno giocato un ruolo importante in queste dinamiche. Ma la politica non ha fatto nulla per impedire l’esplosione delle disuguaglianze, un fenomeno tutt’altro che inevitabile.
introduce Tito Boeri
con Harrison Ford, Melanie Griffith, Sigourney Weaver
USA (1988)
La difficile carriera delle donne nel mondo della finanza rampante.
a cura di Marco Onado
La tecnologia abilita modelli economici basati sulla condivisione e sulla fiducia: ecco come coniugare il progresso sociale con idee di business innovative, per creare valore e ridistribuirlo alla comunità. Salute e benessere, cultura e istruzione, alimentazione e ambiente sono i temi rispetto ai quali l’innovazione accelera buone prassi. Il bando ‘Think for Social’ premia le idee di impresa e i modelli che si muovono in questa direzione. Storie e protagonisti dei progetti selezionati.
a cura di Fondazione Vodafone, in collaborazione con PoliHub
interviene Alex Zanardi
coordina Massimo Russo
Ogni tre minuti viene investito un cane: sempre lo stesso. Non fa in tempo a riprendersi che lo reinvestono… Non facciamo in tempo a riprenderci che ci reinvestono… Il capitale, il capitato, il bene, i beni, gli averi, gli esseri. Cosa ci conviene fare? Perché risparmiamo energie se dovremmo spenderne anche di più di quelle che abbiamo? Quanto ci costa? Qual è la base dell’economia? E l’altezza? C’entra la politica? O prima viene l’ante-politica? Un monologo sul tempo speso a non spenderci, tra gli stagni dei compartimenti, sotto il livello del male, ubriacati dalle categorie e dalle loro fallimentari separazioni, senza prescindere dall’arte e dalla poetica, per trascendere.
Intervento di Alessandro Bergonzoni
Il mondo del lavoro sembra “senza voce”: i giovani faticano a trovarvi spazio e a interpretarlo, in un cortocircuito che rischia di rompere il dialogo tra generazioni. Alcuni protagonisti della vita culturale italiana racconteranno la loro esperienza: input creativi da mettere a valore.
a cura del Consiglio della Provincia autonoma di Trento
coordina Luca Zanin
intervengono Elio, Vanni Santoni, Lina Wertmüller
Cosa definisce il merito? Le capacità innate, le competenze acquisite, l’impegno profuso o i risultati ottenuti, frutto anche di fortuna? Distinguere tra questi aspetti è fondamentale per individuare criteri meritocratici che rispettino l’uguaglianza delle opportunità di accesso.
introduce Matteo Ploner
Ci sarà ancora l’euro nel 2025? Reggerà al default di uno degli stati membri? Sopravvivrà senza l’estinzione del debito dei paesi del Sud Europa?
Partecipanti startupper: Luca Benatti, amministratore delegato di EryDel; Paola Marzario, amministratore delegato di Brandon Ferrari; Ugo Parodi Giusino, amministratore delegato di Mosaicoon.
Partecipanti operatori venture capital: Andrea Di Camillo, P101; Massimiliano Magrini, United Ventures; Graziano Seghezzi, Sofinnova.
Capitali di ventura sono quelli che finanziano iniziative imprenditoriali innovative, rendendo possibile la realizzazione di nuove idee, anche quelle di chi non ha i mezzi per portarle avanti. Per tale via, questi capitali consentono una mobilità sociale che altrimenti non si potrebbe manifestare. Gli esempi di altri paesi sono a testimoniare come startup e venture capital rappresentino motori di crescita sociale importanti in una fase di forte innovazione tecnologica e sociale.
introduce Innocenzo Cipolletta
coordina Dario Di Vico
Affrontare la crisi della mobilità sociale investendo nella persona, nel capitale umano e nel talento, lasciarsi contaminare dalle idee, vivere il cambiamento come opportunità e sentirsi protagonisti di una storia che ogni giorno evolve.
a cura di Banca di Trento e Bolzano
coordina Alberto Faustini
intervengono Riccardo Donadon, Eliano Lodesani
C’è oggi una contraddizione fra uguaglianza globale e disuguaglianze nazionali: mentre nelle società avanzate la distribuzione del reddito è diventata più iniqua, a livello mondiale la forbice si è ridotta grazie alla rapida crescita dei paesi asiatici a basso reddito (soprattutto la Cina). Che rapporto c’è tra i due processi e come si possono ridurre le differenze?
introduce Massimo Gaggi
La mobilità sociale è al cuore del mito degli Stati Uniti, il “paese delle opportunità per tutti…”. La letteratura e la musica hanno dato un potente contributo al mito ma anche alla sua critica, raccontando il sogno americano come un sogno perennemente rinviato, eppure ancora oggi straordinariamente suggestivo.
introduce Dino Pesole
La bassa mobilità sociale e occupazionale italiana in confronto con l’Europa. Il ruolo della famiglia, delle appartenenze ascrittive e delle trasformazioni del mercato del lavoro, nel determinare le chance di mobilità socioeconomica individuali. Quali gli andamenti di diseguaglianza sociale in Italia e in Europa?
a cura di CSIS – Center for Social Inequality Studies and FamIne Projectct
coordina Paolo Barbieri
intervengono Daniele Checchi, Gøsta Esping-Andersen, Stefani Scherer
La crisi del debito sovrano ha mostrato tutte le lacune della costruzione europea. La sfida, ora, è di imparare dagli errori commessi: austerità fiscale, flessibilità delle politiche di bilancio, ruolo delle istituzioni e della banca centrale. Un confronto tra relatori di vari paesi per una nuova governance europea.
a cura de “lavoce.info”
con Ivan Krastev, Silvia Merler
introduce Angelo Baglioni
coordina Pino Donghi
La crescita dimensionale delle imprese italiane e il capitale di rischio necessario a finanziarne lo sviluppo e l’innovazione sono da sempre temi al centro del dibattito economico. Al centro della discussione, i nuovi strumenti finanziari: minibond, crowdfunding, incubatori e start-up contribuiscono tutti a ridisegnare la mobilità del nostro tessuto industriale.
a cura di GEI – Gruppo Economisti d’Impresa
intervengono Federico Barilli, Andrea Crovetto, Stefano Firpo, Alessandra Lanza, Livio Scalvini
La disuguaglianza è al centro del dibattito politico, ma finora ci sono state poche proposte concrete su metodi realistici per ridurla. Per arrivare a una più equa distribuzione del reddito nazionale sono necessarie idee e politiche nuove e ambiziose in cinque aree: tecnologia, occupazione, condivisione del capitale, tassazione e sicurezza sociale.
introduce Andrea Brandolini
Italia e Francia vengono spesso messe all’indice come nazioni con forti squilibri e che hanno bisogno di profonde riforme economiche. Cosa ne pensano i primi ministri dei due Paesi di queste osservazioni mosse spesso dalle autorità sovranazionali europee? E cosa pensano loro del ruolo dell’Europa nel promuovere il ritorno alla crescita dei loro Paesi?
introduce Lilli Gruber
Nonostante i cambiamenti introdotti nell’ultimo decennio, il welfare europeo è ancora impreparato a rispondere alle nuove sfide e ai rischi connessi alle trasformazioni demografiche, del lavoro, della famiglia e della società. Occorre promuovere la logica dell’investimento sociale e ripensare i tradizionali concetti di eguaglianza, solidarietà, diritti. Per recuperare la missione storica del welfare “all’europea”: proteggere i più deboli e sostenere le capacità e l’autonomia di ciascun cittadino lungo tutto il corso della vita.
introduce Paola Pica
Insieme alla disuguaglianza cresce il rischio che il denaro corrompa la politica, che i ricchi influenzino il processo elettorale, legislativo e normativo con contributi elettorali, lobby e finanziamento dei media. Per garantire la democrazia (“una testa un voto”, non “un dollaro un voto”) serve un nuovo quadro economicogiuridico per i media. Un modello a metà tra società per azioni e fondazioni non-profit.
introduce John Lloyd
La scuola e l’università sono tra i principali fattori di mobilità sociale. Oggi, la velocità e complessità dei cambiamenti sociali rendono obsolete le competenze acquisite prima ancora che i cicli di studio siano conclusi. Quali modelli possono guidare i percorsi formativi del futuro?
a cura del Centro OCSE LEED di Trento
coordina Sergio Arzeni
intervengono Roland Benedikter, Aldo Bonomi, Francesco Maggiore
Sistemi ad alte prestazioni come scienza, arte e sport usano varie forme di competizione per individuare i vincitori. L’incertezza pervade il sistema ed è endemica nella carriera di un individuo. Partendo dall’esperienza del Consiglio europeo della ricerca e da numerosi studi sulla mobilità nel mondo accademico, si rifletterà su come si gestisce l’incertezza in un contesto in cui tutti hanno talento, ma non tutti ce la fanno.
introduce Armando Massarenti
L’editorialista del “Financial Times” spiegherà perché le crisi finanziarie ed economiche dopo il 2007 sono state eventi di enorme portata. Analizzerà le loro cause e il modo in cui sono state affrontate, per concludere che c’è ancora bisogno di risposte molto più radicali di quello che suggerisce il senso comune prevalente oggi.
introduce Pierangelo Giovanetti
«C’è un petrolio nascosto nel DNA del popolo italiano, una riserva termodinamica di energie povere, di vitamine magre e di carattere da tirar fuori nel momento del bisogno. È un tesoretto difficile da contabilizzare, ma è ricchezza nazionale. È così ben seppellito nel tempo che chi l’ha visto allora non sa più come descriverlo e chi non l’ha mai visto non riesce a immaginare cosa sia e cosa succede quando quel petrolio viene fuori. Vorrei raccontare una storia a due ruote invece che quattro, una storia di manutenzioni audaci, una storia di felicità contagiosa tutta da ballare, irriverente senza fondo e senza economia. E vorrei anche dire, sia ben chiaro, che intendo parlare di futuro».
Gli italiani sono poco informati sui temi economici e finanziari, eppure una cultura di base è fondamentale per agire in modo consapevole e pianificare il proprio futuro. Come promuoverla?
Il confronto intergenerazionale, in particolare tra studenti universitari e donne che hanno raggiunto il vertice di organizzazioni, acquisisce un ruolo cruciale per l’affermazione di un approccio trasparente e meritocratico, che permetta la crescita del talento e la dinamicità sociale tra generazioni.
a cura di Valore D
coordina Maria Latella
intervengono Paolo Braghieri, Claudia Parzani, Daniele Regolo
Il tema della mobilità sociale è bi-univocamente collegato a quello dell’inclusione sociale. Chi non è incluso, mai potrà sperimentare la mobilità sociale. Qual è il contributo che il paradigma dell’Economia civile può offrire?
a cura della Federazione Trentina della Cooperazione
coordina Michele Dorigatti
intervengono Maurizio Ferrera, Stefano Zamagni
Quali sono le grandi dinamiche che guidano l’accumulazione e la distribuzione del reddito e della ricchezza? Il capitale nel XXI secolo analizza un eccezionale insieme di dati relativi a venti paesi diversi, risalendo fino al Settecento per svelare i meccanismi economici e sociali di fondo alla base di queste dinamiche. Le risposte ai commenti e quesiti seguiti alla pubblicazione di questo best seller in Europa, Asia e America.
introduce Enrico Franco
regia di Yorgos Avgeropoulos
coordina Mario Diani
Proiezione del film documentario (in greco con sottotitoli in inglese) sulla situazione greca, preceduta da un dibattito sulle politiche seguite dalla UE in Grecia. Sarà presente il regista del film, disponibile dopo la proiezione per un dibattito con il pubblico.
regia di Ken Loach
con Paul Brannigan, John Henshaw, Roger Allam
UK (2012)
Giovani disadattati nella periferia di Glasgow. Le vie del riscatto sociale sono infinite e spesso tortuose.
a cura di Marco Onado
In un’appassionante cavalcata attraverso più di due secoli di storia, sulle tracce di folgoranti intuizioni romanzesche che sin dagli albori del XIX secolo hanno denunciato il carattere rapace del Capitale, un reading teatraleconomico (o sociologico-drammaturgico) per indagare le tentazioni monopoliste del nostro mondo, denunciando ad un tempo le responsabilità di una politica rimasta unica – e forse impotente – arbitro di tensioni sociali pericolosamente crescenti.
fisarmonica Olimpia Greco
regia Claudio Longhi
Le buone pratiche di riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata e i percorsi di promozione di una cultura della legalità costituiscono oggi, in Italia, un patrimonio di valori e impegno finalizzati alla costruzione di una rete che mette al centro della sua agenda il partenariato pubblico-privato svolto dai molteplici attori coinvolti. Le politiche di welfare di comunità e di imprenditorialità giovanile alimentano processi educativi e lavorativi per i giovani che credono fortemente nei valori dell’etica.
a cura dell’associazione Libera
coordina Carlo Andorlini
intervengono Michele Gagliardo, Francesca Mazzocchi, Stefania Milo
Garantire pari opportunità significa rimuovere o compensare gli effetti di circostanze ereditate, ma continuando a premiare l’impegno individuale. Dov’è il confine tra circostanze e impegno? Qual è il giusto premio per l’impegno? Che relazione c’è fra pari opportunità e meritocrazia? Quant’è alta la disuguaglianza di opportunità nell’Italia di oggi? C’è un rapporto tra questa disuguaglianza e la disuguaglianza di reddito? Quali sono i meccanismi sociali e istituzionali che favoriscono le pari opportunità?
introduce Mauro Caselli
Le chance di uscire dalla povertà negli Stati Uniti dipendono da dove si cresce: alcune aree favoriscono la mobilità verso l’alto, altre generano una disuguaglianza persistente. Quali sono le caratteristiche dei luoghi che favoriscono la mobilità? E quali le implicazioni di questa geografia sul piano delle politiche economiche?
introduce Stefano Lepri
Che le società medievali fossero immobili e rigidamente separate è un falso mito. A dimostrarlo le vicende di una delle principali famiglie fiorentine, i Medici. Dalle origini artigianali nel campo della manifattura laniera, al cambio, al credito fino all’acme del potere politico, riflesso della loro attività come grandi banchieri internazionali: nel giro di qualche generazione i Medici governano Firenze. Storia di un’ascesa familiare durante il Medioevo.
introduce Antonio Carioti
La finanziarizzazione ha contribuito notevolmente alla disuguaglianza, e qualsiasi strategia contro quest’ultima non può non sfidare il potere del capitale finanziario. Ma le strategie devono essere adattate alle circostanze specifiche dell’arena politica.
introduce Michael Braun
a cura di Chiarelettere
ne discute Maria Antonietta Calabrò
L’innovazione tecnologica cambia il modo in cui lavoriamo, ma la tecnologia non viene dal nulla. È frutto dell’ingegno e del lavoro. Da dove sono arrivate le grandi innovazioni di oggi (smartphone, tablet, biotechnologie) e da dove verranno quelle di domani? Possiamo usarle meglio? Come possiamo preparare il lavoro tecnologico di domani?
a cura de “lavoce.info”
con David Autor, Elisabetta Caldera, David Autor, Chiara Criscuolo
introduce Michele Pellizzari
coordina Pino Donghi
a cura di Feltrinelli
ne discutono Paolo Guerrieri, Roberto Perotti
Negli anni recenti, soprattutto tra le classi medio-alte, si è diffuso uno stile di genitorialità attivo e intrusivo mirato a fomentare l’ambizione scolare e professionale dei figli. In realtà l’aumento della disuguaglianza di reddito è tra le cause di tale stile di genitorialità e il ruolo crescente dei genitori nell’educazione dei figli rischia di frenare la mobilità sociale, penalizzando le famiglie meno abbienti e meno scolarizzate.
introduce Monica D’ascenzo
L’aumento della disuguaglianza è dovuto soprattutto alle retribuzioni legate alla performance come i bonus. La loro crescente importanza è dovuta alla competizione fra le imprese per accaparrarsi competenze e capacità manageriali sempre più mobili: in certe condizioni può generare più produttività ed efficienza, in altre crea uno scellerato “culto del bonus” che mina l’etica del lavoro, gli investimenti a lungo termine e la gestione del rischio.
introduce Dario Di Vico
Quando oltre il 40% dei giovani non trova lavoro l’emergenza disoccupazione investe anche chi ha una laurea. In un mercato del lavoro precario e senza garanzie, quali aspettative lavorative e di reddito hanno i giovani? Quali prospettive di trovare lavoro e a quali condizioni? E quali conseguenze ha questa incertezza professionale e di reddito sulle loro vite? Uno studio pilota sulla disoccupazione giovanile in Italia cerca di rispondere a queste domande.
introduce Maria Concetta Mattei
In Germania, al contrario di altri paesi, la disoccupazione giovanile non è aumentata durante la recente recessione. Questo successo è stato attribuito soprattutto al sistema formativo tedesco, ma in realtà non è così. La presentazione esaminerà i suoi punti di forza e di debolezza nella promozione dell’inclusione sociale dei giovani e della transizione a impieghi qualificati.
introduce Eric Jozsef
In che modo le donne hanno ottenuto i diritti fondamentali? Esaminando uno di questi diritti – gestire e possedere un patrimonio dopo sposate – vedremo che è stata una concessione graduale degli uomini di fronte al calo della fertilità: avendo meno figli, gli uomini iniziarono a dare più peso ai diritti delle figlie femmine e un po’ meno ai loro privilegi di mariti. In pratica, i costi per i padri diventarono più importanti dei benefici per i mariti.
introduce Roberta Carlini
a cura di Egea-Università Bocconi
ne discutono Fabrizio Onida, Giorgio Barba Navaretti, Sandro Trento
Il definitivo affermarsi della Cina, seguito dal fenomeno Cindia e dai Brics. La grande crisi nata a Wall Street nel 2008, e la cura con cui gli Stati Uniti si sono rilanciati. La depressione dell’eurozona. Il nuovo protagonismo delle banche centrali. Il dibattito sulle diseguaglianze e la “stagnazione secolare”. La rivoluzione energetica, l’emergenza climatica. I Padroni della Rete e il futuro digitale. In 10 anni le nostre idee sull’economia sono state messe alla prova. Federico Rampini le racconta da testimone d’eccezione, osservatore globale, intrecciandole con la sua vita tra l’Europa e la Cina, la California e New York.
introduce Giuseppe Laterza
Per l’innovazione sociale in Italia occorre sostenere con misure adeguate le grandi opportunità di crescita dell’imprenditorialità sociale, con nuovi rapporti fra pubblico e privato, profit e no profit, per lo sviluppo del welfare, dell’economia e della mobilità sociale con nuovi strumenti di finanza ad impatto.
a cura di Human Foundation Giving & Innovating onlus
intervengono Mario Calderini, Sergio Gatti, Stefano Granata, Giovanna Melandri
Se guardiamo ai titoli di studio e alle opportunità di accesso al sistema scolastico, l’Italia ha realizzato un grande progresso nel dopoguerra: se però ci concentriamo sulle competenze effettivamente sviluppate, le differenze sociali di partenza riemergono con forza. Quali sono le misure di politica scolastica e universitaria che possono ripristinare il ruolo di “ascensore sociale” della scuola?
a cura della Fondazione Agnelli
introduce Andrea Gavosto
intervengono Carlo Barone, Giuseppe Bertola, Marco Rossi Doria
Una panoramica sul rapporto fra capacità dei computer e richiesta di competenze umane. Dopo una breve storia dell’idea della sostituzione del lavoro umano con le macchine, si analizzerà la sua incarnazione contemporanea come espressione del paradosso di Polanyi sulla conoscenza tacita. I progressi dell’intelligenza artificiale e della robotica e i loro effetti sul futuro del lavoro e la crescita dell’occupazione.
introduce Massimo Russo
Rispetto agli uomini, le donne hanno un maggior numero di obiettivi che vogliono raggiungere nella loro vita, e meno ambizioni di potere degli uomini. Dunque, sono meno interessate a sfruttare opportunità di crescita professionale. Come questo incide sulle differenze fra uomini e donne, la leadership, e il processo decisionale?
introduce Silvia Ballestra
La lotta alle disuguaglianze globali è stata uno dei principi fondanti le istituzioni nate a Bretton Woods. Settanta anni dopo cosa possiamo dire sulla loro capacità di contribuire alla riduzione delle disparità economiche nel mondo?
introduce Pietro Del Soldà
a cura di Feltrinelli
ne discutono Chiara Appendino, Roberta Carlini
organised by Princeton University Press
coordinated by Pino Donghi
regia di Mario Monicelli
con Ugo Tognazzi, Ornella Muti, Michele Placido
Italia (1974)
Un capolavoro della commedia italiana per riflettere sul declino della classe operaia.
a cura di Marco Onado
Sia la mafia, sia la camorra sia la ‘ndrangheta offrono ai giovani prospettive di rapido e “facile” guadagno. Le fortune economiche dei boss sono leggendarie e i loro stili di vita diventano modello di comportamento per la manovalanza criminale. Un magistrato e un sacerdote impegnati in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata da Palermo a Reggio Calabria e a Roma affrontano senza reticenze un tema essenziale per la crescita sociale e civile dell’Italia.
coordina Gaetano Savatteri
La possibilità di lasciare un’eredità ai propri figli è un indubbio incentivo a investire. La trasmissione della ricchezza tra generazioni implica però la persistenza, o addirittura l’inasprimento, della diseguaglianza. Non sorprende che in tutto il mondo la tassazione dell’eredità sia oggetto di un acceso dibattito e di proposte di riforma.
introduce Filippo Sartori
In tutta Europa il problema delle disuguaglianze etniche nel mondo del lavoro, specialmente per gli immigrati di seconda generazione, è molto sentito. Occorre capire fino a che punto il fenomeno si possa spiegare con lo svantaggio dei genitori e se ci sia maggiore mobilità sociale tra gli autoctoni. Importanti le implicazioni per la nostra visione della mobilità sociale.
introduce Maria Antonietta Calabrò
Sia Benito Mussolini sia Adolf Hitler provengono da famiglie di modesta condizione: la loro ascesa al potere provoca – oltre a una frattura del regime politico – un profondo ricambio sociale dell’establishment.
introduce Simonetta Fiori
La scuola, la redistribuzione del reddito, la famiglia e il dinamismo dell’economia forniscono le basi per il progresso sociale delle nuove generazioni. Ma in alcuni paesi, tra i quali l’Italia, la condizione socioeconomica della famiglia ha un peso preponderante perché scuola e dinamismo economico sono deboli e l’intervento redistributivo dello stato è mal concepito. Di conseguenza, l’ascensore sociale si blocca e, nei confronti internazionali, l’Italia si distingue per avere forti disuguaglianze, impari opportunità e scarsa mobilità sociale.
coordina Stefano Feltri
L’analisi dei dati dell’ultimo ventennio evidenzia come il livello culturale e del “sapere” si rifletta in maniera significativa sul benessere economico, con forti conseguenze sulla mobilità sociale, intra-generazionale e inter-generazionale. Il Ministro dei Beni e delle Attività culturali ne discute con alcuni esperti.
a cura del Forum del Libro
coordina Giuseppe Laterza
intervengono Marco Andreatta, Innocenzo Cipolletta, Giulio Guarini, Flavia Piccoli Nardelli, Giovanni Solimine
I settori energetici sono tra le attività che maggiormente contribuiscono alle emissioni di gas serra e all’impatto sull’ambiente. Le politiche pubbliche hanno comportato cambiamenti significativi, ad esempio la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili. Ma anche l’impatto sui bilanci pubblici e sulle bollette degli utenti sono stati significativi. Importanti anche lo sviluppo delle fonti non convenzionali di gas e la caduta del prezzo del petrolio dell’ultimo anno. Quali prospettive possiamo immaginare nel prossimo futuro?
a cura de “lavoce.info”
con Paul Ekins, Antonio Navarra
introduce Matteo Di Castelnuovo
coordina Pino Donghi
Un ambito particolarmente rilevante nella promozione della mobilità sociale è costituito dalla professione. Per anni, in passato, è stata questa a costituire un vero e proprio meccanismo di “ascensione sociale”. Questo meccanismo però al momento si è inceppato, almeno per alcune professioni.
a cura di Fondazione Franco Demarchi
coordina Gino Mazzoli
intervengono Franco Floris, Chiara Saraceno
Il valore delle differenze di genere è un tema decisivo per costruire una nuova civiltà. La mobilità sociale delle donne è limitata da fattori economici e dal ruolo dei codici affettivi nelle relazioni. Filosofia, psicologia e statistica sociale si interrogano per un più giusto equilibrio.
a cura dell’Alleanza Regionale per le Pari Opportunità
coordina Francesca Gennai
intervengono Ugo Morelli, Linda Laura Sabbadini, Nicla Vassallo
L’assenza di diritti politico-economici per la maggioranza povera del pianeta è uno dei maggiori ostacoli alla mobilità sociale. Quando questi diritti mancano, l’élite politica e quella economica si fondono insieme, perpetuando all’infinito la disuguaglianza. E gli aiuti allo sviluppo, sostenendo queste élite, rischiano di aggravare il problema.
introduce Federico Fubini
Il comportamento dell’uomo rispetto al gioco d’azzardo riflette l’evoluzione della cultura e della società. Negli ultimi anni lo straripamento dell’azzardo nella quotidianità si è accompagnato alla progressiva finanziarizzazione dell’economia. L’inaridimento delle fonti di crescita e di mobilità sociale sembra avere generato il bisogno di ricreare artificialmente il dinamismo perduto. Non è un caso che per descrivere le condizioni dei mercati finanziari siano oramai diventati di uso comune termini presi a prestito dal gioco d’azzardo e dal trattamento delle dipendenze.
coordina Duilio Giammaria
Lo sviluppo economico dei singoli paesi e dell’Europa nel suo insieme richiede visione di lungo periodo, leadership condivisa, fiducia reciproca. Che scarseggiano. Un confronto aperto sui vincoli e le opportunità della fase che attraversiamo.
coordina Ferdinando Giugliano
Il rapporto fra patrimonio e reddito è tornato ai livelli di fine Ottocento, ma il fenomeno è dovuto in realtà all’allargamento dell’accesso alla proprietà immobiliare dopo la seconda guerra mondiale e dell’aumento dei prezzi delle abitazioni negli ultimi 25 anni. Le preoccupazioni sulla divergente disparità di ricchezza sono quindi in parte esagerate.
introduce Stefano Feltri
Il divario che si allarga con l’Europa e il resto d’Italia e le disuguaglianze interne ci consegnano un Sud “immobile” che nega opportunità a molti giovani e donne. Le nuove emigrazioni sono l’unica via di mobilità sociale? Lo “tsunami” demografico l’unica prospettiva? È possibile “sbloccare” il Sud?
a cura di SVIMEZ – Associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno
intervengono Emanuele Felice, Adriano Giannola, Alessandro Rosina, Chiara Saraceno
Nel 2008-09, l’economia Usa ha subito la recessione più grave dagli anni Trenta, e la ripresa finora è stata deludente: a questo si accompagna il forte aumento della disuguaglianza registrato negli ultimi decenni. I dati dimostrano che i due fenomeni sono collegati, perché l’impoverimento relativo del 95% della popolazione ha frenato i consumi delle famiglie rallentando la ripresa.
introduce Rossella Bocciarelli
Dagli inizi del Novecento ad oggi, il peso delle origini familiari sui destini lavorativi e sociali delle persone si è progressivamente ridotto. Ma tra i quarantenni e i trentenni di oggi i flussi di mobilità sociale ascendente si sono contratti riportandosi ai livelli che facevano registrare quarant’anni or sono. Perché?
introduce Maria Antonietta Calabrò
Il concorso “EconoMia”, svolto sul tema del Festival dell’Economia 2015, premia con l’ospitalità alle giornate di Trento i 20 migliori studenti di scuole secondarie superiori italiane. Gli studenti vincitori seguiranno da vicino il Festival, approfondendo così un grande tema dell’economia contemporanea.
intervengono Tito Boeri, Roberto Fini, Giorgio Fodor, Ugo Rossi
coordina Bruno Demasi
L’evoluzione della mobilità sociale è sempre più al centro del dibattito. Nella presentazione verranno riassunte importanti scoperte recenti a proposito delle tendenze e differenze tra nazioni, cercando di capire come interpretarle in riferimento ai principi di base della misurazione (concetti e misure, e questioni legate ai dati) e proponendo argomenti meritevoli di ulteriori approfondimenti.
introduce Eugenio Occorsio
a cura di Castelvecchi
ne discutono Paolo Guerrieri, Pier Carlo Padoan, Salvatore Rossi
regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne
con Marion Cotillard, Fabrizio Rongione, Catherine Salée
Belgio (2014)
Il dramma di una giovane donna per capire se esiste ancora solidarietà nel nuovo mondo del lavoro.
a cura di Marco Onado
chitarra Sara Gianfelici
letture sceniche Alessandra De Luca, Dario Dossena
Shakespeare visse in un periodo caratterizzato da una mobilità sociale senza precedenti, accompagnata da incremento demografico, inflazione a lungo termine e rapide crisi economiche. Il suo Mercante di Venezia ne teatralizza le disuguaglianze statiche e dinamiche tra la laguna e Belmonte.
Come misuriamo le disuguaglianze di genere? Come sono cambiate nel tempo? Cosa ancora dobbiamo conoscere sul fenomeno? Quali nuovi indicatori abbiamo a disposizione? Cosa sappiamo sull’efficacia delle politiche che provano a ridurre le disuguaglianze di genere, in particolare ai vertici?
introduce Chiara Tomasi
Nel giorno della Festa della Repubblica guardiamo indietro per guardare avanti. Quello che oggi chiamiamo mobilità sociale era nella nostra Costituzione la costruzione di un paese e di un mondo con un posto per tutti, soprattutto per tutti coloro che erano, o sono, lasciati ai margini.
a cura della Consulta Provinciale degli Studenti di Trento
coordina Nicola Pifferi
interviene Agnese Moro
La crisi economica può essere l’occasione per riflettere sulle lacune e gli errori commessi negli ultimi decenni, non solo dalla politica economica. Il futuro può essere almeno in parte costruito attraverso il governo consapevole e coraggioso dei processi che trasformano lo scenario italiano e globale, a patto di partire da un’analisi rigorosa e impietosa dei nostri errori.
introduce Alberto Faustini
Vi è abbondante aneddotica ma scarsa evidenza empirica in merito ai vantaggi di cui godono i familiari dei politici nel mercato del lavoro. L’analisi dei dati sull’universo dei politici italiani, unito a un campione di lavoratori dipendenti del settore privato, sembra confermare questa ipotesi: il vantaggio in termini di carriera lavorativa che si ricava dall’avere un familiare in politica è positivo e significativo. Questo fenomeno sembra essere particolarmente pronunciato laddove vi è una maggiore disponibilità di risorse pubbliche, mentre si attenua quando il numero di politici che competono per queste risorse è elevato e laddove i fenomeni di corruzione evidente sono meno diffusi, il che suggerisce che il nepotismo è un sostituto per la pura corruzione.
introduce Roberto Mania
Gli asili nido sono sempre più considerati la prima agenzia educativa, la cui frequenza è predittiva del successo scolastico di una persona. Se così è, quali sono le conseguenze della mancanza di pari opportunità di accesso a queste strutture presente a livello nazionale?
a cura di Fondazione Franco Demarchi
coordina Battista Quinto Borghi
intervengono Ferruccio Cremaschi, Maria Chiara Pronzato
Disparità di reddito e ricchezza continuano ad aumentare a livello globale e nei singoli paesi nonostante un’attenzione sociale sempre più critica verso le disuguaglianze. Alcuni paesi dell’America Latina, dell’Africa Sub-Sahariana e dell’Asia hanno messo in atto politiche economiche da guardare con interesse e da cui è possibile trarre delle lezioni.
a cura del Centro per la Formazione alla Solidarietà internazionale di Trento
coordina Mauro Cereghini
interviene Jayati Ghosh
Il Satyricon di Petronio ci consegna la figura di uno schiavo liberto diventato ricchissimo, che imita comicamente lo stile di vita dei ceti più alti e che riproduce un tipo sociale caratteristico della Roma imperiale.
introduce Silvia Truzzi
La divisione del lavoro in famiglia e il comportamento delle imprese e delle istituzioni sono spesso indicati come elementi chiave per spiegare le persistenti disparità di genere nell’occupazione, nei salari, nelle possibilità di carriera. Sebbene partecipare al mercato del lavoro e avere una famiglia siano due elementi che infl uiscono positivamente sul benessere delle donne, i dati sembrano suggerire l’assenza di un “doppio dividendo” nell’intersezione di carriera e famiglia. Con quanta fatica cambiano i ruoli tradizionali all’interno delle famiglie? Quali novità nell’organizzazione del lavoro all’interno delle imprese? Il welfare pubblico ha ancora un ruolo da giocare?
a cura de “lavoce.info”
con Maria Cecilia Guerra, Linda Laura Sabbadini, Gianmario Tondato, Anna Zattoni
introduce Alessandra Casarico
coordina Pino Donghi
Gli alunni e gli studenti di origine non italiana sono diventati una realtà strutturale del nostro Paese. Ma ne sappiamo molto poco. Anche per questo si diffondono opinioni sbagliate e pregiudizi: conviene partire da una mappa ragionata della realtà.
introduce Marco Panara
Il Premio Nobel per l’Economia 2008 ne discute con Daniel Gros e Tito Boeri anche sulla base dei contenuti emersi durante il Festival.