Fassina rosso

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Lucia Del Grosso
Fonte: Lucia Del Grosso
Url fonte: http://www.luciadelgrosso.it/?p=1346

di Lucia Del Grosso

Non so se fa accapponare la pelle solo a me. Spero di no. Leggere articoli come quello di Stefano Folli su Repubblica.

Dove si rappresenta come la cosa più normale del mondo l’opzione strategica di trasformare un partito erede delle tradizioni comunista e cristiano sociale in un partitone della nazione “formazione leggera e trasversale. molto aperta verso il centro e anche il centrodestra, che sconta di perdere una costola a sinistra, ma non se ne cura troppo. Infatti ritiene di ereditare i consensi dei centristi e del mondo berlusconiano in disarmo”.

Tutto normale, se non fosse, peccato, che “il voto ex berlusconiano non confluisce in misura massiccia verso Renzi”, acc …!

Sintesi: l’idea era meravigliosa, non avete fatto bene i conti.

Un articolo che fa drizzare i capelli soprattutto perché l’analisi di Folli è corretta. Il corpaccione del PD ridotto ad una spugna che può assorbire qualsiasi liquido o liquame, che soppesa le opzioni politiche non sulla base di differenti progetti di futuro, ma a seconda se facciano entrare o meno nella stanza dei bottoni. Senza però chiedersi quali bottoni  schiacciare una volta padroni di quella stanza. E’ indifferente, sa Renzi quali bottoni premere, l’importante è non fare masochisti ora che è assiso in quella stanza blindata dall’Italicum.

E’ allora è un peccato che le destre non abbocchino all’amo, pensano Folli e un bel po’ di corpaccione PD, è uno scambio onorevole: noi vi concediamo la rappresentanza degli interessi (volete il Jobs Act? Pronto! Volete un Parlamento addomesticato? Servitevi pure l’Italicum e la riforma del Senato! Volete la scuola in mano ai presidi sceriffi? Ma senz’altro! ) e voi ci fate finalmente festeggiare la sinistra al governo per 20 anni di seguito.

Solo a noi masochisti può venire in mente che questo non è vincere, ma stare con i vincitori.

Vincere o stare con i vincitori, questa è in estrema sintesi l’opposizione dentro il PD. O meglio tra il grosso del corpaccione del PD e una minoranza in estremo disagio.

Ha senso ancora l’altra opposizione, quella all’interno della sinistra Dem tra chi ritiene ancora possibile condurre una battaglia per ricondurre le ragioni della sinistra nel corpaccione del PD e chi si sta decidendo ad allontanarsi da quel corpaccione che sta dimagrendo a vista d’occhio lasciando i circoli vuoti? Ha senso ancora una battaglia per riprendersi un corpaccione che ha subito una massiccia trasfusione di elementi non solo estranei, ma molto spesso antitetici alla sinistra, come mostra l’inquinamento delle liste in questa tornata amministrativa?

Ha senso ancora, lo chiedo a Cuperlo, addolorarsi per la prossima uscita di Fassina e chiedergli di restare?

Ha ancora senso prendere schiaffi dal corpaccione e dal mondo fuori che ribolle e che è illusorio credere che si ricongiungerà al PD dopo avere perso, e non vinto, sul lavoro, sui diritti e sui principi di rappresentanza democratica?

Il corpaccione vuole stare con i vincitori, quel mondo vorrebbe recuperare quello che ha perso. Non possono stare nello stesso partito. Fassina, D’Attorre e Civati hanno coscienza di questo paradosso. Il resto della sinistra Dem?

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