Noam Chomsky lo ha detto chiaro e tondo a Firenze: siamo schiavi del neoliberismo, la democrazia in Italia è finita, destra e sinistra inseguono le stesse idee politiche
da www.ilcambiamento.it di Giovanni Fez – 14 Febbraio 2014
Noam Chomsky, filosofo e linguista, nella sua estrema lucidità, non ha dubbi: in Italia la democrazia è virtualmente terminata quando si è insediato un governo non scelto dagli elettori. La destra e la sinistra portano avanti le stesse idee politiche e subiamo il frutto amaro del neoliberismo, distruttivo per i popoli d’Europa.
Chomsky ha poi rincarato la dose durante la sua recente conferenza a Firenze: il welfare state è stato annientato; nei suoi discorsi Mario Draghi parla di banche, ma le persone dove sono? Perfino il Wall Street Journal ha scritto che la democrazia è collassata.
E gli intellettuali? Fondamentalmente, ha aggiunto Chomsky, i cosiddetti intellettuali servono il potere, ecco perchè vengono rispettati. Ma ci sono anche intellettuali che sfidano il potere e allora vengono combattuti, messi ai margini. “Il 70% della popolazione non ha nessun mezzo di influire sulle politiche adottate dai vari livelli delle amministrazioni, ha proseguito Chomsky. Questo 70% è rappresentato da coloro che occupano le posizioni inferiori nella scala di reddito. Via via che si risale, l’influenza delle persone sulle politiche effettivamente adottate cresce. Sino all’1% che si posiziona più in alto nella scala sociale, rappresentato da coloro che, dalla politica, ottengono tutto ciò che desiderano.
Questa non si chiama democrazia ma plutocrazia ed è questa la direzione verso la quale le nostre società stanno venendo sospinte. Il nome di questa tendenza si chiama neoliberismo: designa cioè tutto l’insieme di politiche economiche e sociali e di altro genere, ideate per conseguire questi risultati. Esiste a tal proposito uno studio effettuato dall’agenzia umanitaria Oxfam: 85 persone nel mondo detengono la medesima ricchezza detenuta da 3,5 miliardi di altre persone. Questo era l’obiettivo del neoliberismo e questo è quanto osserviamo sia in Italia che in altri paesi. Definirei ciò come un grande attacco alle popolazioni mondiali, il più grande mai avvenuto negli ultimi 40 anni. Direi persino un grande esercizio di Guerra di Classe, che ha veramente pochi esempi con cui essere paragonata”.