Renzi al Cremlino tra economia e geopolitica

per mafalda conti
Autore originale del testo: Giuseppe Masala
Fonte: Sputnik Italia
Url fonte: http://it.sputniknews.com/italia/20150304/73444.html

di Giuseppe Masala 4 marzo 2015

Il viaggio diplomatico che Renzi si appresta a fare a Mosca sarà probabilmente il più difficile fra quelli fino ad ora svolti dal giovane Presidente del Consiglio italiano.

La sua azione diplomatica infatti sarà stretta tra due necessità per certi aspetti configgenti: tenere aperti, il più possibile, i vitali rapporti commerciali intercorrenti tra la Russia e l’Italia; non scontentare troppo gli alleati occidentali dell’Italia sul fronte geopolitico che vede forti tensioni tra Russia e Occidente sulla questione ucraina.

I due aspetti sono strettamente correlati. Infatti le sanzioni e le contro-sanzioni che sono conseguite al deflagrare della crisi ucraina hanno avuto costi enormi per l’Unione Europea e anche per l’Italia. Secondo Eurostat nel 2014, rispetto al 2013, l’UE ha perso globalmente 16 miliardi di euro di interscambio commerciale e di questi ben 1,1 miliardi sono perdite direttamente imputabili all’Italia. È evidente che tra gli obiettivi di Renzi vi è quello di riguadagnare le quote di mercato perse in Russia a causa delle sanzioni, ma ciò è strettamente connesso con la necessità di stabilizzare — e in prospettiva risolvere — la crisi ucraina. Su questo punto l’azione di Renzi è però frenata dall’intransigenza di una parte degli alleati della Nato che spingono per un inasprimento delle relazioni con la Russia e per un appoggio (anche militare) al governo di Kiev. Dunque l’azione del giovane premier italiano sarà stretta tra la volontà di migliorare le relazioni economiche con la Russia e la necessità di non irritare i propri alleati occidentali con una azione diplomatica “eccessivamente” morbida nei confronti del Cremlino.

Se Renzi riuscirà a mediare tra queste due esigenze, riuscendo a ritagliare per l’Italia uno spazio di manovra diplomatica teso ad ottenere una maggior tutela dell’interesse nazionale, sarà il tempo a dirlo. In qualunque caso il viaggio a Mosca è  un iniziativa lodevole che pone l’Italia su una posizione di mediazione e di dialogo nei confronti della Federazione Russa.

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