Fonte: sinistrainrete
Url fonte: https://esseresinistra.wordpress.com/2014/12/31/buon-anno-sinistra/
di Ivana FABRIS – 31 dicembre 2014
Passo dopo passo, siamo arrivati sin qui.
L’anno è finito. Fortunatamente…forse, ma anche no.
Personalmente il 31 dicembre è stato sempre un giorno malinconico, legato a qualcosa che si conclude, malinconia che ho sempre cercato di ammazzare in buona compagnia di amici cari, quindi soprattutto in allegria.
Ma quest’anno, questo 2014, no. Quest’anno finirà, per me, così come l’ho vissuto: con rabbia e amarezza, senza niente che ricordi l’allegria.
Questo che si chiude fra poche ore è stato un anno davvero pessimo, contrassegnato da conferme a pensieri scoraggianti e da cattivi presagi che puntualmente si sono avverati. Non autoavverati, avverati e basta, com’era logico che fosse.
Abbiamo uno dei peggiori governi della storia repubblicana del Paese, un governo che ha solo iniziato a mostrare il suo vero volto, dato che si definisce di centro-sinistra mentre fa politiche degne di quelli che dovrebbero (l’uso del condizionale è d’obbligo) essere i suoi avversari e che con questi ci va a nozze e con abbondanti libagioni, oserei dire, a spese dei soliti noti: i cittadini onesti.
Oltre a questo che non può certo definirsi un destino cinico e baro ma qualcosa di voluto fermamente da più parti, che solo la storia futura ci spiegherà con chiarezza quali siano – benchè noi gufi una mezza idea ce la siamo fatti, se non proprio una intera – e indirettamente favorito da quello che rimane della sinistra italiana.
Per ciò che mi riguarda, soprattutto quest’ultimo aspetto si è rivelato fortemente tossico: chi ha vissuto la storia di questo paese e lo ha fatto consapevolmente, sa bene che quanto sta accadendo è “facilitato” (e spero tanto che sia inconsapevolmente) dalla mancanza di una vera forza di sinistra nel paese.
Non una sinistra moderata, non una sinistra “tiepida” e tremebonda di sfidare duramente questo potere dalla faccia di velluto, nuovo quanto marcio e corrotto colpendolo là dove fa più male, ma una sinistra che abbia coraggio e voglia di rimettersi a lottare.
Ammesso che sappia come si faccia, perchè il dubbio che il candeggio che la memoria storica della sinistra ha subito in questi ultimi venti-trenta anni, abbia irrimediabilmente sbiadito ogni capacità e ricordo, io francamente comincio non solo ad averlo ma addirittura a vederlo confermato, non fosse altro che il ricambio generazionale non ha prodotto menti adeguate a ritornare ai temi e ai modi per affermarli, quelli più consoni alla gravità del momento e il più appassionati e determinati possibile.
E intanto è così che stiamo messi: quasi senza speranza, con un paese inginocchiato e per larga parte anche carponi, che crede alla propaganda e che vi si affida come mai avevo visto fare – segno che la paura del baratro è immensa -, con un potere che mette tutti contro tutti perchè sa bene che dividere i tanti significa imperare in pochissimi e alla grande, con una disillusione e una rassegnazione che radicano sempre più.
Con una sinistra che non osa, che ha paura, che teme un ulteriore frazionamento laddove non ve ne può essere, in realtà, perchè non esiste più nulla da frazionare ma solo da riunire.
Ma ancora non siamo morti, quindi eviti il nostro amato Presidente del Consiglio, di intonare il De Profundis sulla sinistra scomparsa.
Non è così, stia pure sereno.
Noi non molliamo, non ci hanno fermato le bombe, gli attentati e il terrorismo, non ci fermerà nemmeno lui e la sua compagine di veline sotto mentite spoglie di ministre certificate, di saltatori di carri, di unti dal signore riciclati e di manipolatori della comunicazione.
Ora, invece, i miei auguri per il 2015 che sta per cominciare, sono quelli per la sinistra intera, nessuno escluso, e sono gli auguri più sentiti perchè impari dai suoi errori passati sapendo dialogare e trovare una sintesi efficace sui temi che stanno a cuore a chi vuole davvero bene a questo Paese e vanno a tutti quelli che sanno di essere davvero di sinistra e che si accaniscono nell’esplicitarlo solo con l’antirenzismo militante, che non hanno compreso che con l’antiqualcosa del momento, non solo non si arriva a nulla ma si producono effetti collaterali capaci di uccidere il paziente peraltro già non in perfette condizioni di salute.
Vanno a quelli che non possono sopportare nemmeno la parola “Renzi” e non si rendono conto che lui fa quel che deve fare un Renzi di turno e che invece di convogliare rabbia ed energie nel detestare, dovrebbe incanalarle nel fare il proprio dovere, quello dell’impegno nella buona politica, della politica che propone e unisce. Civile e morale, sì, un vero dovere, per chi è di sinistra.
Vanno a tutti quelli che hanno la certezza di avere cuore e testa di sinistra e non accettano compromessi che non sono nemmeno più tali perchè si potrebbero tranquillamente definire una svendita del proprio patrimonio ideale e politico, a tutti quelli, quindi, che non hanno ancora la forza di fare l’unico vero gesto di sinistra, quello che, come tanti altri, ha fatto un mio caro amico, tesserato e impegnato politicamente in prima persona, documentandolo con l’immagine qui sotto.
Un gesto che non solo qualifica cosa sia diventato il Partito Democratico ma che è liberatorio e benaugurante, ma soprattutto proficuo ed efficace per ritrovare e ritrovarsi tutti insieme a lottare per ciò in cui ancora crediamo.
E nel PD non è più possibile.
Buon Anno, Sinistra.
Buon Anno a tutti noi.