di Franco Bartolomei – 14 maggio 2017
Due giorni fa il 12 maggio ricorreva il 40° anniversario dell’assassinio di Giorgiana Masi.
Quel giorno di 40 anni fa lo ricordo come fosse ieri.
Ci furono scontri in tutto il centro di Roma contro il divieto di manifestare imposto da Cossiga (quello con la K….. non ancora quello ” rispettabile ” dei sassolini nella scarpa ) allo scopo di alimentare scientemente, nella gente, l’idea che terrorismo e movimenti di massa alternativi fossero assimilabili.
Il suo capolavoro finale di uomo scelto della “gladio” lo compi solo l’anno dopo nella vicenda Moro….. e probabilmente li’ e’ morta la nostra democrazia.
Compagni della FGSI di ROMA, che era tra le organizzazioni che promossero quel corteo, insieme a radicali e gruppi della sinistra extraparlamentare, parteciparono agli scontri contro la polizia in Piazza della Cancelleria e piazza Campo de’ Fiori.
Giorgiana Masi venne uccisa proditoriamente vicino a Ponte Garibaldi.
Sul selciato di Campo dei Fiori, ritrovai quel pomeriggio durante gli scontri. personalmente, insieme ad altri due miei compagni della nostra Federazione Giovanile Socialista di Roma, dei bossoli.
Molti filmati, diffusi anche dai radicali, provarono la presenza negli scontri di poliziotti in borghese, probabilmente armati con pistole fuori ordinanza.
L.’arma che uccise Giorgiana Masi alle spalle era una pistola calibro 22.
Qualche anno dopo conclusi i miei studi di Giurisprudenza con una tesi di laurea sul ” Diritto di Resistenza Collettivo nella Costituzione Italiana”.
Puo’ darsi che sia stato pazzo, o forse incoscente , ma ho difeso convinto cio’ che ho fatto.
Allora ero un ragazzo coerente.